Alcuni significativi indizi, soprattutto nel "Conte Pecorajo", nelle "Lettere" e in altre testimonianze, hanno suggerito questa riflessione sull'importanza che gli almanacchi popolari, e in particolare "Il Nipote del Vesta-Verde", ebbero per Ippolito Nievo proprio negli anni in cui decise di farsi scrittore e di orientarsi verso una particolare forma di scrittura narrativa, tendenzialmente 'anonima' e popolare. Viene quindi ricostruita l'influenza grande che "Il Nipote del Vesta-Verde" ebbe sulla cultura preunitaria, in quanto sotto le vesti di un tradizionale lunario il suo direttore Cesare Correnti e i suoi collaboratori riuscirono a veicolare contenuti e attese risorgimentali e civili di notevole spessore. Procedendo in questa analisi, vengono rilevate le notevoli affinità e convergenze tra la riflessione di Nievo intorno al problema contadino e popolare, e quella condotta assiduamente sugli stessi temi da anni da Correnti, che era stato, sin dagli anni precedenti al Quarantotto, uno dei principali promotori della narrativa 'rusticale' in Italia. Attraverso Correnti e il suo milieu letterario e politico, viene riconsiderato il rapporto tra Nievo e la cultura milanese contemporanea, della quale Correnti, anche dall'esilio piemontese, restava uno dei più significativi rappresentanti.
Nievo e "Il Nipote del Vesta-Verde"
Casini, Simone
2013
Abstract
Alcuni significativi indizi, soprattutto nel "Conte Pecorajo", nelle "Lettere" e in altre testimonianze, hanno suggerito questa riflessione sull'importanza che gli almanacchi popolari, e in particolare "Il Nipote del Vesta-Verde", ebbero per Ippolito Nievo proprio negli anni in cui decise di farsi scrittore e di orientarsi verso una particolare forma di scrittura narrativa, tendenzialmente 'anonima' e popolare. Viene quindi ricostruita l'influenza grande che "Il Nipote del Vesta-Verde" ebbe sulla cultura preunitaria, in quanto sotto le vesti di un tradizionale lunario il suo direttore Cesare Correnti e i suoi collaboratori riuscirono a veicolare contenuti e attese risorgimentali e civili di notevole spessore. Procedendo in questa analisi, vengono rilevate le notevoli affinità e convergenze tra la riflessione di Nievo intorno al problema contadino e popolare, e quella condotta assiduamente sugli stessi temi da anni da Correnti, che era stato, sin dagli anni precedenti al Quarantotto, uno dei principali promotori della narrativa 'rusticale' in Italia. Attraverso Correnti e il suo milieu letterario e politico, viene riconsiderato il rapporto tra Nievo e la cultura milanese contemporanea, della quale Correnti, anche dall'esilio piemontese, restava uno dei più significativi rappresentanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.