Per l’accertamento in sede processuale dei redditi dei soci di società di persone, la Suprema Corte ha esaminato le possibili soluzioni teoriche e ha preferito quella del litisconsorzio necessario soci-società. Riscontrata l’unitarietà e la non divisibilità, la Corte ha qualificato la fattispecie de quo quale esempio naturale di “contitolarità della capacità contributiva” o di “fattispecie soggettivamente complessa”. D’altro canto, la Corte ha ritenuto che il litisconsorzio necessario consentirebbe di rendere effettivi sia il principio della “utilità della sentenza”, sia il principio della “giusta imposizione”. Infatti, la sentenza farebbe giustizia per tutti (perciò, sarebbe sempre utile) e, soprattutto, farebbe giustizia in base alla stessa entità di reddito (ossia, senza contrasto tra più giudicati – in linea con il principio di “univocità dei giudicati” –). La ricerca non pone in luce i pro e i contra del litisconsorzio necessario (perché già ampiamente evidenziati dalla dottrina). Affronta e confronta, invece, le premesse logiche e normative del problema al fine di proporre un’ipotesi ricostruttiva che possa coordinare i numerosi concetti coinvolti (Soggetto passivo del tributo/ Verità/Giustizia/Effettività) sia sul piano genetico-sostanziale, sia sul piano attuativo.

Unità ed uni del e nel diritto tributario. Rilfessioni teoriche sul litisconsorzio necessario soci-società di persone.

VERSIGLIONI, Marco
2013

Abstract

Per l’accertamento in sede processuale dei redditi dei soci di società di persone, la Suprema Corte ha esaminato le possibili soluzioni teoriche e ha preferito quella del litisconsorzio necessario soci-società. Riscontrata l’unitarietà e la non divisibilità, la Corte ha qualificato la fattispecie de quo quale esempio naturale di “contitolarità della capacità contributiva” o di “fattispecie soggettivamente complessa”. D’altro canto, la Corte ha ritenuto che il litisconsorzio necessario consentirebbe di rendere effettivi sia il principio della “utilità della sentenza”, sia il principio della “giusta imposizione”. Infatti, la sentenza farebbe giustizia per tutti (perciò, sarebbe sempre utile) e, soprattutto, farebbe giustizia in base alla stessa entità di reddito (ossia, senza contrasto tra più giudicati – in linea con il principio di “univocità dei giudicati” –). La ricerca non pone in luce i pro e i contra del litisconsorzio necessario (perché già ampiamente evidenziati dalla dottrina). Affronta e confronta, invece, le premesse logiche e normative del problema al fine di proporre un’ipotesi ricostruttiva che possa coordinare i numerosi concetti coinvolti (Soggetto passivo del tributo/ Verità/Giustizia/Effettività) sia sul piano genetico-sostanziale, sia sul piano attuativo.
2013
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1223702
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