Il tema delle relazioni commerciali lungo la filiera agroalimentare ha assunto una grande importanza nel dibattito scientifico e politico europeo e nazionale, a causa della recente esacerbazione di due fenomeni con forti ripercussioni sociali ed economiche: la forte fluttuazione dei prezzi delle commodity agricole avvenuta nel biennio 2007-2008, senz’altro attribuibile alla progressiva liberalizzazione del mercato agricolo europeo avvenuta negli ultimi tre lustri (Commissione europea, 2008; Rosa & Vasciaveo, 2010), e l’asimmetrica trasmissione dei prezzi lungo la filiera agroalimentare, che ha contribuito ad aggravare l’erosione del valore aggiunto del settore primario, ad esclusivo vantaggio del comparto distributivo (Ismea, 2012). Di fronte a tali problematiche i policy-maker europei e mondiali hanno ribadito l’importanza dei contratti come strumento di politica agraria volto a garantire una più equa redistribuzione del valore lungo la catena agroalimentare . In questo contesto si è inserito il provvedimento del legislatore italiano, che con l’articolo 62 del d.l. 1/2012 ha inteso dare inizio ad una nuova stagione nelle relazioni contrattuali fra gli attori della filiera agroalimentare, nella speranza di porre freno alla crisi del settore primario italiano. Obiettivo del presente articolo è quello di fornire una prima valutazione sugli effetti prodotti dall’introduzione dell’obbligo dei contratti di cessione dei prodotti agricoli e alimentari, partendo dalle indicazioni della teoria economica, per poi giungere ad una verifica empirica, svolta grazie a nove studi di caso riguardanti altrettanti imprese agroalimentari. Il lavoro è organizzato in quattro parti. La prima contiene la descrizione dei contenuti del provvedimento oggetto d’indagine e del suo quadro giuridico di riferimento. La seconda affronta da un punto di vista prettamente teorico il tema dei contratti, nonché quello del potere di mercato e delle pratiche anticoncorrenziali nel mercato dei prodotti agricoli ed alimentari. La terza contiene una dettagliata descrizione dei materiali e della metodologia di ricerca adottati per perseguire gli obiettivi del lavoro ed esaurire i quesiti di ricerca. Infine, la quarta parte dedica ampio spazio alla descrizione e all’analisi dei risultati delle indagini empiriche.

Mandatory rules for sales contracts regarding food and agricultural products in Italy: An assessment of article 62 of Law 27/2012

CILIBERTI, STEFANO;FRASCARELLI, Angelo
2014

Abstract

Il tema delle relazioni commerciali lungo la filiera agroalimentare ha assunto una grande importanza nel dibattito scientifico e politico europeo e nazionale, a causa della recente esacerbazione di due fenomeni con forti ripercussioni sociali ed economiche: la forte fluttuazione dei prezzi delle commodity agricole avvenuta nel biennio 2007-2008, senz’altro attribuibile alla progressiva liberalizzazione del mercato agricolo europeo avvenuta negli ultimi tre lustri (Commissione europea, 2008; Rosa & Vasciaveo, 2010), e l’asimmetrica trasmissione dei prezzi lungo la filiera agroalimentare, che ha contribuito ad aggravare l’erosione del valore aggiunto del settore primario, ad esclusivo vantaggio del comparto distributivo (Ismea, 2012). Di fronte a tali problematiche i policy-maker europei e mondiali hanno ribadito l’importanza dei contratti come strumento di politica agraria volto a garantire una più equa redistribuzione del valore lungo la catena agroalimentare . In questo contesto si è inserito il provvedimento del legislatore italiano, che con l’articolo 62 del d.l. 1/2012 ha inteso dare inizio ad una nuova stagione nelle relazioni contrattuali fra gli attori della filiera agroalimentare, nella speranza di porre freno alla crisi del settore primario italiano. Obiettivo del presente articolo è quello di fornire una prima valutazione sugli effetti prodotti dall’introduzione dell’obbligo dei contratti di cessione dei prodotti agricoli e alimentari, partendo dalle indicazioni della teoria economica, per poi giungere ad una verifica empirica, svolta grazie a nove studi di caso riguardanti altrettanti imprese agroalimentari. Il lavoro è organizzato in quattro parti. La prima contiene la descrizione dei contenuti del provvedimento oggetto d’indagine e del suo quadro giuridico di riferimento. La seconda affronta da un punto di vista prettamente teorico il tema dei contratti, nonché quello del potere di mercato e delle pratiche anticoncorrenziali nel mercato dei prodotti agricoli ed alimentari. La terza contiene una dettagliata descrizione dei materiali e della metodologia di ricerca adottati per perseguire gli obiettivi del lavoro ed esaurire i quesiti di ricerca. Infine, la quarta parte dedica ampio spazio alla descrizione e all’analisi dei risultati delle indagini empiriche.
2014
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