La ricerca di un linguaggio universale ha da sempre costituito una delle più utopiche (e atopiche) aspirazioni della specie umana, sia nell’ambito della comunicazione verbale sia nell’ambito della comunicazione visiva. La grafica, infatti, per alcuni propri caratteri intrinseci, prevalentemente legati all’immediatezza percettiva offerta dalle immagini, siano esse iconiche o simboliche, di cui si serve, si propone come strumento ideale utile a veicolare e rendere universalmente comprensibile un messaggio. In questo campo risalta l’esperienza, tanto ambiziosa quanto rivoluzionaria, rappresentata dal sistema Isotype (International System Of TYpographic Picture Education), “linguaggio visivo internazionale” costituito da una serie di pittogrammi elaborati negli anni trenta del Novecento dal sociologo e filosofo austriaco Otto Neurath assieme all’artista e designer tedesco Gerd Arntz. L’ambizione è in questo caso quella di comunicare esclusivamente attraverso un linguaggio simbolico, così da indurre nell’osservatore, in maniera diretta e inequivocabile, la corretta interpretazione del messaggio. Per di più ovunque esso si trovi. Il sistema Isotype, cioè, pur appartenendo a una dimensione astratta (di fatto atopica, poiché il linguaggio grafico non può collocarsi in nessun luogo concreto), si configura come tentativo, in parte mirabilmente riuscito, di riforma della comunicazione visiva attraverso la sua standardizzazione, giungendo a occupare a pieno titolo una dimensione concreta (di fatto ubiqua, poiché universalmente condivisa).
Ubiquità di un’atopia. Il linguaggio universale Isotype e la riforma della comunicazione visiva
MENCHETELLI, VALERIA
2013
Abstract
La ricerca di un linguaggio universale ha da sempre costituito una delle più utopiche (e atopiche) aspirazioni della specie umana, sia nell’ambito della comunicazione verbale sia nell’ambito della comunicazione visiva. La grafica, infatti, per alcuni propri caratteri intrinseci, prevalentemente legati all’immediatezza percettiva offerta dalle immagini, siano esse iconiche o simboliche, di cui si serve, si propone come strumento ideale utile a veicolare e rendere universalmente comprensibile un messaggio. In questo campo risalta l’esperienza, tanto ambiziosa quanto rivoluzionaria, rappresentata dal sistema Isotype (International System Of TYpographic Picture Education), “linguaggio visivo internazionale” costituito da una serie di pittogrammi elaborati negli anni trenta del Novecento dal sociologo e filosofo austriaco Otto Neurath assieme all’artista e designer tedesco Gerd Arntz. L’ambizione è in questo caso quella di comunicare esclusivamente attraverso un linguaggio simbolico, così da indurre nell’osservatore, in maniera diretta e inequivocabile, la corretta interpretazione del messaggio. Per di più ovunque esso si trovi. Il sistema Isotype, cioè, pur appartenendo a una dimensione astratta (di fatto atopica, poiché il linguaggio grafico non può collocarsi in nessun luogo concreto), si configura come tentativo, in parte mirabilmente riuscito, di riforma della comunicazione visiva attraverso la sua standardizzazione, giungendo a occupare a pieno titolo una dimensione concreta (di fatto ubiqua, poiché universalmente condivisa).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.