La sempre maggiore attenzione che la problematica relativa al costo dell’arbitrato sta ricevendo nell’attuale quadro giurisprudenziale e normativo è segno, per un verso, della crescente fortuna della giustizia privata nelle sue diverse versioni e, per altro verso, del mutato atteggiamento del legislatore. L’arbitrato rappresenta uno strumento di risoluzione delle controversie fondato sul principio volontaristico, sostitutivo del processo ordinario e sempre più diffuso nella prassi a causa dell’attuale crisi del sistema giudiziario e della conseguente irragionevole durata del processo civile. Il maggior pregio dell’arbitrato è rappresentato dalla possibilità di risolvere la controversia in tempi che possono, soprattutto se confrontati con quelli della giustizia ordinaria, essere considerati straordinariamente brevi. Tuttavia, il problema del ricorso alla giustizia privata, soprattutto nella forma dell’arbitrato c.d. ad hoc, resta ancora oggi quello dei suoi costi. I costi dell’arbitrato sono molto superiori rispetto a quelli che è normalmente necessario sostenere per ottenere la decisione della controversa ad opera dell’A.G.O. Inoltre, se nel caso di arbitrato amministrato o istituzionalizzato, la Camera arbitrale ha da sempre svolto la funzione di calmierare i costi, rendendoli, oltretutto, preventivamente noti, viceversa nell’arbitrato ad hoc i compromittenti non godono di tali vantaggi. La necessità di contenere le spese dell’arbitrato - nell’ottica di una maggiore diffusione del fenomeno - è stata espressa dal legislatore del 2006, che con l’art. 24 del D. L. n. 223, c.d. decreto Bersani (convertito in legge 4 agosto 2006, n. 248) ha imposto, per la determinazione del compenso degli arbitri, l’applicazione della tariffa forense di cui al decreto ministeriale n. 127 dell’8 aprile 2004. Nel saggio in questione sono toccati tutti i possibili aspetti problematici relativi alla liquidazione delle spese dell’arbitrato. L’analisi è condotta cercando di dare risposta a tre domande: 1) quanto costa ricorrere al giudice privato? 2) quando devono avvenire i pagamenti? 3) chi vi è tenuto? Gli argomenti indicati sono trattati in riferimento sia all’arbitrato ad hoc che all’arbitrato amministrato.

I costi del processo arbitrale

TIZI, FRANCESCA
2008

Abstract

La sempre maggiore attenzione che la problematica relativa al costo dell’arbitrato sta ricevendo nell’attuale quadro giurisprudenziale e normativo è segno, per un verso, della crescente fortuna della giustizia privata nelle sue diverse versioni e, per altro verso, del mutato atteggiamento del legislatore. L’arbitrato rappresenta uno strumento di risoluzione delle controversie fondato sul principio volontaristico, sostitutivo del processo ordinario e sempre più diffuso nella prassi a causa dell’attuale crisi del sistema giudiziario e della conseguente irragionevole durata del processo civile. Il maggior pregio dell’arbitrato è rappresentato dalla possibilità di risolvere la controversia in tempi che possono, soprattutto se confrontati con quelli della giustizia ordinaria, essere considerati straordinariamente brevi. Tuttavia, il problema del ricorso alla giustizia privata, soprattutto nella forma dell’arbitrato c.d. ad hoc, resta ancora oggi quello dei suoi costi. I costi dell’arbitrato sono molto superiori rispetto a quelli che è normalmente necessario sostenere per ottenere la decisione della controversa ad opera dell’A.G.O. Inoltre, se nel caso di arbitrato amministrato o istituzionalizzato, la Camera arbitrale ha da sempre svolto la funzione di calmierare i costi, rendendoli, oltretutto, preventivamente noti, viceversa nell’arbitrato ad hoc i compromittenti non godono di tali vantaggi. La necessità di contenere le spese dell’arbitrato - nell’ottica di una maggiore diffusione del fenomeno - è stata espressa dal legislatore del 2006, che con l’art. 24 del D. L. n. 223, c.d. decreto Bersani (convertito in legge 4 agosto 2006, n. 248) ha imposto, per la determinazione del compenso degli arbitri, l’applicazione della tariffa forense di cui al decreto ministeriale n. 127 dell’8 aprile 2004. Nel saggio in questione sono toccati tutti i possibili aspetti problematici relativi alla liquidazione delle spese dell’arbitrato. L’analisi è condotta cercando di dare risposta a tre domande: 1) quanto costa ricorrere al giudice privato? 2) quando devono avvenire i pagamenti? 3) chi vi è tenuto? Gli argomenti indicati sono trattati in riferimento sia all’arbitrato ad hoc che all’arbitrato amministrato.
2008
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/125445
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