«È davvero giusto proporre agli esseri umani il principio per cui possono “sviluppare” la personalità, acquisire maggiore “ricchezza” emotiva se imparano a dare fiducia, ad aprirsi, a condividere, a evitare di manipolare gli altri, di sfidare le condizioni sociali o metterle in discussione per ottenere vantaggi personali? È giusto formare personalità docili in un mondo duro?» . Le domande che si pone il sociologo Richard Sennett, in un testo che ha oramai qualche decennio senza aver perso la sua attualità, toccano forse le corde più scomode del difficile rapporto che questo nostro tempo vive tra le pratiche quotidiane e la fiducia.
“L’essenziale è invisibile agli occhi”. La fiducia e il declino dell’uomo pubblico
ALICI, LUCA
2015
Abstract
«È davvero giusto proporre agli esseri umani il principio per cui possono “sviluppare” la personalità, acquisire maggiore “ricchezza” emotiva se imparano a dare fiducia, ad aprirsi, a condividere, a evitare di manipolare gli altri, di sfidare le condizioni sociali o metterle in discussione per ottenere vantaggi personali? È giusto formare personalità docili in un mondo duro?» . Le domande che si pone il sociologo Richard Sennett, in un testo che ha oramai qualche decennio senza aver perso la sua attualità, toccano forse le corde più scomode del difficile rapporto che questo nostro tempo vive tra le pratiche quotidiane e la fiducia.File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.