L’istruzione e la formazione sono ormai universalmente considerate, anche tra i fautori di diverse visioni globali e tra i sostenitori di differenti antropologie, leve di sviluppo individuale e collettivo. Negli ultimi anni da una visione dell’insegnamento e della formazione centrate su cosa si insegna si è, gradualmente, giunti ad una visione in cui al centro stanno i soggetti che imparano e i loro obiettivi di apprendimento. Gli obiettivi di apprendimento sono declinati, sempre più spesso, come competenze. L’Italia sconta, da questo punto di vista, un ritardo che viene da lontano e che ha misconosciuto, per troppo tempo, i risultati della ricerca educativa evidence based e della prospettiva student’s voice per orientare riforme, cambiamenti, visioni. Il contributo che si vuole fornire, con la traduzione di questo volume, reso disponibile gratuitamente, è quello di fornire, a tutti gli addetti ai lavori (insegnanti, formatori, studiosi, ricercatori, decisori politici) e a tutte le persone interessate, una mole di dati impressionanti come quelli del Rapporto OCSE per fornire un contributo e una fonte (da incrociare con altri e con la voce dei protagonisti, gli studenti) importante con la quale ribadire, ancora una volta, che spendere in ricerca e istruzione significa investire e che investimenti fatti bene in questo campo hanno ritorni significativi non soltanto dal punto di vista economico. L’auspicio con il quale viene data alle stampe e distribuita in un gran numero di copie questa indagine in traduzione italiana è che i decisori politici ne traggano elementi per intervenire in modo più efficace, equo e con una capacità di distaccarsi dalla necessità mediatica di conseguire effetti immediati con le proprie politiche. Ulteriore auspicio è quello che tutti gli operatori, a qualsiasi titolo, dei sistemi di istruzione e formazione ne traggano indicazioni per operare in modo più efficace, per comprendere quali siano le abilità più deficitarie, per innovare il proprio modo di fare istruzione e formazione. Le gravi mancanze in termini di abilità di base (elementi essenziali per lo sviluppo delle competenze di base e per la loro applicazione a più contesti di vita possibili) che esso segnala nel nostro paese richiedono di fare una scelta netta, in termini di futuro. Perseguire obiettivi di sviluppo umano e non solo economico (laddove quest’ultimo produca immobilità sociale e incremento delle diseguaglianze con una ricaduta negativa sullo sviluppo economico medesimo) richiede di ripensare non il “cosa” insegniamo, ma quali siano gli obiettivi di apprendimento che la scuola del futuro deve perseguire, scelte didattiche, operative e materiali necessari, verranno di conseguenza.

OCSE: Skills Outlook 2013. Primi risultati della ricerca sulle competenze.

BATINI, Federico
2015

Abstract

L’istruzione e la formazione sono ormai universalmente considerate, anche tra i fautori di diverse visioni globali e tra i sostenitori di differenti antropologie, leve di sviluppo individuale e collettivo. Negli ultimi anni da una visione dell’insegnamento e della formazione centrate su cosa si insegna si è, gradualmente, giunti ad una visione in cui al centro stanno i soggetti che imparano e i loro obiettivi di apprendimento. Gli obiettivi di apprendimento sono declinati, sempre più spesso, come competenze. L’Italia sconta, da questo punto di vista, un ritardo che viene da lontano e che ha misconosciuto, per troppo tempo, i risultati della ricerca educativa evidence based e della prospettiva student’s voice per orientare riforme, cambiamenti, visioni. Il contributo che si vuole fornire, con la traduzione di questo volume, reso disponibile gratuitamente, è quello di fornire, a tutti gli addetti ai lavori (insegnanti, formatori, studiosi, ricercatori, decisori politici) e a tutte le persone interessate, una mole di dati impressionanti come quelli del Rapporto OCSE per fornire un contributo e una fonte (da incrociare con altri e con la voce dei protagonisti, gli studenti) importante con la quale ribadire, ancora una volta, che spendere in ricerca e istruzione significa investire e che investimenti fatti bene in questo campo hanno ritorni significativi non soltanto dal punto di vista economico. L’auspicio con il quale viene data alle stampe e distribuita in un gran numero di copie questa indagine in traduzione italiana è che i decisori politici ne traggano elementi per intervenire in modo più efficace, equo e con una capacità di distaccarsi dalla necessità mediatica di conseguire effetti immediati con le proprie politiche. Ulteriore auspicio è quello che tutti gli operatori, a qualsiasi titolo, dei sistemi di istruzione e formazione ne traggano indicazioni per operare in modo più efficace, per comprendere quali siano le abilità più deficitarie, per innovare il proprio modo di fare istruzione e formazione. Le gravi mancanze in termini di abilità di base (elementi essenziali per lo sviluppo delle competenze di base e per la loro applicazione a più contesti di vita possibili) che esso segnala nel nostro paese richiedono di fare una scelta netta, in termini di futuro. Perseguire obiettivi di sviluppo umano e non solo economico (laddove quest’ultimo produca immobilità sociale e incremento delle diseguaglianze con una ricaduta negativa sullo sviluppo economico medesimo) richiede di ripensare non il “cosa” insegniamo, ma quali siano gli obiettivi di apprendimento che la scuola del futuro deve perseguire, scelte didattiche, operative e materiali necessari, verranno di conseguenza.
2015
9788820135546
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1349433
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