Alla pena del carcere a vita Beccaria attribuisce un’efficacia deterrente e forse anche un grado di afflizione maggiore della pena di morte. Riflettendo sulle pagine de Dei delitti e delle pene, l’articolo affronta un ventaglio di temi legati al fondamento della pena e alla sua sofferenza: dalle pratiche punitive medievali alle teorie giuridiche giustificative dell’assassinio legale, sino all’invocazione della morte come liberazione dalla segregazione perpetua.

Il male necessario. Pena di morte, carcere e altri supplizi a 250 anni da Beccaria

TREGGIARI, Ferdinando
2014

Abstract

Alla pena del carcere a vita Beccaria attribuisce un’efficacia deterrente e forse anche un grado di afflizione maggiore della pena di morte. Riflettendo sulle pagine de Dei delitti e delle pene, l’articolo affronta un ventaglio di temi legati al fondamento della pena e alla sua sofferenza: dalle pratiche punitive medievali alle teorie giuridiche giustificative dell’assassinio legale, sino all’invocazione della morte come liberazione dalla segregazione perpetua.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1357166
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact