Il saggio analizza il ruolo della diplomazia italiana e, in particolare, la missione dell'ambasciatore Giulio Melegari nel contesto della contesa russo-giapponese di inizio Novecento, un conflitto che ridefinì gli equilibri di potere in Estremo Oriente. L'autore sottolinea come, nonostante la storica distanza geografica e la percezione della Russia come un paese "estraneo, barbaro, inquietante, incomprensibile, asiatico", l'Italia mantenne un interesse reciproco, alimentato da contiguità culturali e dal comune destino nell'area balcanica. L'originalità di questo studio risiede nell'approfondito utilizzo di fonti d'archivio diplomatiche italiane inedite, in particolare i Documenti Diplomatici Italiani (DDI) e l'Archivio Ministero Affari Esteri (MAE). Tale documentazione permette di ricostruire dettagliatamente l'operato di Melegari, la sua percezione della Russia zarista e del Giappone emergente, e le sfide che la diplomazia italiana dovette affrontare. Il saggio inoltre descrive l'ascesa del Giappone come potenza regionale dopo la vittoria sulla Cina e la sua decisione di sfidare la Russia, evidenziando come l'Italia, tramite Melegari a Tokyo, osservò con attenzione i preparativi militari giapponesi e il loro riarmo. Viene inoltre analizzato il trasferimento di Melegari da Tokyo a San Pietroburgo nel 1904, una mossa che, secondo l'autore, fu strategicamente pianificata dal governo italiano per ingraziarsi lo zar e assicurarsi un alleato nelle questioni balcaniche, nonostante le perplessità iniziali dello stesso Melegari.
La diplomazia italiana e la contesa russo-giapponese. La missione di Giulio Melegari ambasciatore fra Tokyo e San Pietroburgo
Francesco Randazzo
2015
Abstract
Il saggio analizza il ruolo della diplomazia italiana e, in particolare, la missione dell'ambasciatore Giulio Melegari nel contesto della contesa russo-giapponese di inizio Novecento, un conflitto che ridefinì gli equilibri di potere in Estremo Oriente. L'autore sottolinea come, nonostante la storica distanza geografica e la percezione della Russia come un paese "estraneo, barbaro, inquietante, incomprensibile, asiatico", l'Italia mantenne un interesse reciproco, alimentato da contiguità culturali e dal comune destino nell'area balcanica. L'originalità di questo studio risiede nell'approfondito utilizzo di fonti d'archivio diplomatiche italiane inedite, in particolare i Documenti Diplomatici Italiani (DDI) e l'Archivio Ministero Affari Esteri (MAE). Tale documentazione permette di ricostruire dettagliatamente l'operato di Melegari, la sua percezione della Russia zarista e del Giappone emergente, e le sfide che la diplomazia italiana dovette affrontare. Il saggio inoltre descrive l'ascesa del Giappone come potenza regionale dopo la vittoria sulla Cina e la sua decisione di sfidare la Russia, evidenziando come l'Italia, tramite Melegari a Tokyo, osservò con attenzione i preparativi militari giapponesi e il loro riarmo. Viene inoltre analizzato il trasferimento di Melegari da Tokyo a San Pietroburgo nel 1904, una mossa che, secondo l'autore, fu strategicamente pianificata dal governo italiano per ingraziarsi lo zar e assicurarsi un alleato nelle questioni balcaniche, nonostante le perplessità iniziali dello stesso Melegari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


