Il particolato è l’inquinante atmosferico che provoca i maggiori danni alla salute umana in Europa (Agenzia Europea dell’Ambiente; www.eea.europa.eu). Tra le prime 30 città più inquinate del continente, oltre la metà sono italiane, in particolare quelle situate nella pianura Padana, con concentrazioni di PM10, PM2,5 e NOx ben al di sopra dei valori di riferimento europei. Studi epidemiologici hanno rilevato un’associazione positiva tra esposizione ad inquinamento atmosferico, soprattutto al PM, ed incidenza e mortalità per diverse malattie cronico-degenerative, come cancro al polmone, malattie cardiovascolari e diabete. I bambini, in particolar modo, risultano esposti ad un elevato rischio per quanto riguarda gli effetti a breve e lungo termine dell’inquinamento atmosferico. Dati recenti suggeriscono che alcune alterazioni genetiche che si verificano nella prima infanzia posso incrementare il rischio di malattie cronico-degenerative in età adulta. L’obiettivo dello studio MAPEC (Monitoring Air Pollution Effects on Children for supporting Public Health policy) è quello di valutare l’associazione tra inquinamento atmosferico e biomarcatori di effetti genotossici precoci nei bambini, e di proporre un modello per la stima del rischio globale causato dagli inquinanti atmosferici. Lo studio ha previsto il reclutamento di circa 1.000 bambini, di età compresa tra 6-8 anni, in cinque città italiane (200 bambini per città) caratterizzate da diverse concentrazioni di inquinanti atmosferici: Brescia, Torino, Pisa, Perugia e Lecce. Campioni di saliva sono stati raccolti in due differenti stagioni, inverno e primavera, caratterizzate da differenze qualitative e quantitative degli inquinanti atmosferici (1.000 × 2 = 2.000 campioni). Nei linfociti salivari è stato valutato il danno primario e ossidativo al DNA mediante il test della microgel elettroforesi su singole cellule (comet assay).Alla conferenza verranno presentati i risultati preliminari relativi al campionamento invernale.

Valutazione del danno primario ed ossidativo al DNA in linfociti salivari per il monitoraggio degli effetti biologici precoci causati dall’inquinamento atmosferico nei bambini: studio MAPEC

VANNINI, SAMUELE;LEVORATO, SARA;VILLARINI, Milena;FATIGONI, Cristina;SALVATORI, TANIA;MORETTI, Massimo;
2015

Abstract

Il particolato è l’inquinante atmosferico che provoca i maggiori danni alla salute umana in Europa (Agenzia Europea dell’Ambiente; www.eea.europa.eu). Tra le prime 30 città più inquinate del continente, oltre la metà sono italiane, in particolare quelle situate nella pianura Padana, con concentrazioni di PM10, PM2,5 e NOx ben al di sopra dei valori di riferimento europei. Studi epidemiologici hanno rilevato un’associazione positiva tra esposizione ad inquinamento atmosferico, soprattutto al PM, ed incidenza e mortalità per diverse malattie cronico-degenerative, come cancro al polmone, malattie cardiovascolari e diabete. I bambini, in particolar modo, risultano esposti ad un elevato rischio per quanto riguarda gli effetti a breve e lungo termine dell’inquinamento atmosferico. Dati recenti suggeriscono che alcune alterazioni genetiche che si verificano nella prima infanzia posso incrementare il rischio di malattie cronico-degenerative in età adulta. L’obiettivo dello studio MAPEC (Monitoring Air Pollution Effects on Children for supporting Public Health policy) è quello di valutare l’associazione tra inquinamento atmosferico e biomarcatori di effetti genotossici precoci nei bambini, e di proporre un modello per la stima del rischio globale causato dagli inquinanti atmosferici. Lo studio ha previsto il reclutamento di circa 1.000 bambini, di età compresa tra 6-8 anni, in cinque città italiane (200 bambini per città) caratterizzate da diverse concentrazioni di inquinanti atmosferici: Brescia, Torino, Pisa, Perugia e Lecce. Campioni di saliva sono stati raccolti in due differenti stagioni, inverno e primavera, caratterizzate da differenze qualitative e quantitative degli inquinanti atmosferici (1.000 × 2 = 2.000 campioni). Nei linfociti salivari è stato valutato il danno primario e ossidativo al DNA mediante il test della microgel elettroforesi su singole cellule (comet assay).Alla conferenza verranno presentati i risultati preliminari relativi al campionamento invernale.
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