La trota fario mediterranea (Salmo sp.) rappresenta una specie simbolo dei pesci d’acqua dolce in via di estinzione nell’area mediterranea. Tra le minacce che gravano sulla sopravvivenza a lungo termine di questi vertebrati, va sottolineata l’introduzione delle specie alloctone invasive che interagiscono con la fauna nativa a livello ecologico e genetico. Il caso della trota atlantica (Salmo trutta L., 1758) è emblematico: pur essendo una specie morfologicamente e geneticamente distinta rispetto ai salmonidi endemici dell’area mediterranea, essa può ancora produrre progenie fertile incrociandosi con quest’ultimi. In conseguenza di questi fenomeni di ibridazione, favoriti dai continui ripopolamenti effettuati nell’ultimo secolo, l’identità genetica della trota mediterranea ne è risultata fortemente compromessa. Il progetto Life TROTA, avviato il 1° novembre 2013, vuole porre al centro dell’attenzione l’esigenza di tutelare e conservare i pesci dulcicoli dell’area mediterranea, spesso trascurati rispetto a specie di vertebrati terrestri ai quali sono stati tradizionalmente riservati maggiori sforzi di conservazione. Tale obiettivo verrà realizzato attraverso il monitoraggio genetico ed ecologico delle ultime popolazioni di trota mediterranea dell’Appennino centrale e tramite il rafforzamento di questi nuclei superstiti grazie ad attività di supportive breeding. In quest’ottica, un punto focale del progetto è la stima del livello di introgressione con lo stock alloctono utilizzato nel passato per i ripopolamenti. Quest’attività, che rientra fra le azioni preparatorie, si avvale di un approccio genetico attraverso lo screening di marcatori molecolari nucleari e mitocondriali in 32 popolazioni di trota provenienti da 7 bacini fluviali dell’Italia centrale (Metauro, Cesano, Esino, Potenza, Chienti, Tenna e Tevere). Il data-set genetico completo sarà necessario per selezionare le popolazioni donatrici degli individui selvatici da utilizzare nelle attività di riproduzione in cattività, una delle azioni concrete di conservazione previste dal progetto. Contestualmente alle analisi genetiche, le azioni preparatorie saranno finalizzate alla definizione dell’ecologia delle popolazioni studiate e alla determinazione del Deflusso Minimo Vitale mediante metodo del mesohabitat. Le informazioni genetiche ed ecologiche ottenute durante le azioni preparatorie saranno inoltre propedeutiche per le attività concrete di conservazione atte a individuare i corsi d’acqua dove svolgere attività di eradicazione della trota atlantica e di ripopolamento/reintroduzione con esemplari di trota mediterranea.
Il Progetto Life+ TROTA (LIFE12 NAT/IT/0000940), per la conservazione della trota mediterranea nell’Appennino centrale
CAROSI, Antonella;LA PORTA, Gianandrea;LORENZONI, Massimo;
2014
Abstract
La trota fario mediterranea (Salmo sp.) rappresenta una specie simbolo dei pesci d’acqua dolce in via di estinzione nell’area mediterranea. Tra le minacce che gravano sulla sopravvivenza a lungo termine di questi vertebrati, va sottolineata l’introduzione delle specie alloctone invasive che interagiscono con la fauna nativa a livello ecologico e genetico. Il caso della trota atlantica (Salmo trutta L., 1758) è emblematico: pur essendo una specie morfologicamente e geneticamente distinta rispetto ai salmonidi endemici dell’area mediterranea, essa può ancora produrre progenie fertile incrociandosi con quest’ultimi. In conseguenza di questi fenomeni di ibridazione, favoriti dai continui ripopolamenti effettuati nell’ultimo secolo, l’identità genetica della trota mediterranea ne è risultata fortemente compromessa. Il progetto Life TROTA, avviato il 1° novembre 2013, vuole porre al centro dell’attenzione l’esigenza di tutelare e conservare i pesci dulcicoli dell’area mediterranea, spesso trascurati rispetto a specie di vertebrati terrestri ai quali sono stati tradizionalmente riservati maggiori sforzi di conservazione. Tale obiettivo verrà realizzato attraverso il monitoraggio genetico ed ecologico delle ultime popolazioni di trota mediterranea dell’Appennino centrale e tramite il rafforzamento di questi nuclei superstiti grazie ad attività di supportive breeding. In quest’ottica, un punto focale del progetto è la stima del livello di introgressione con lo stock alloctono utilizzato nel passato per i ripopolamenti. Quest’attività, che rientra fra le azioni preparatorie, si avvale di un approccio genetico attraverso lo screening di marcatori molecolari nucleari e mitocondriali in 32 popolazioni di trota provenienti da 7 bacini fluviali dell’Italia centrale (Metauro, Cesano, Esino, Potenza, Chienti, Tenna e Tevere). Il data-set genetico completo sarà necessario per selezionare le popolazioni donatrici degli individui selvatici da utilizzare nelle attività di riproduzione in cattività, una delle azioni concrete di conservazione previste dal progetto. Contestualmente alle analisi genetiche, le azioni preparatorie saranno finalizzate alla definizione dell’ecologia delle popolazioni studiate e alla determinazione del Deflusso Minimo Vitale mediante metodo del mesohabitat. Le informazioni genetiche ed ecologiche ottenute durante le azioni preparatorie saranno inoltre propedeutiche per le attività concrete di conservazione atte a individuare i corsi d’acqua dove svolgere attività di eradicazione della trota atlantica e di ripopolamento/reintroduzione con esemplari di trota mediterranea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.