Il saggio si occupa della centralità dell'«Allegria» di Giuseppe Ungaretti nella formazione del codice poetico prevalente negli anni Trenta, quello che convenzionalmente si definisce con la formula di ermetismo. La tesi è che per la formazione di tale codice «L’Allegria» eserciti un ruolo decisivo rispetto a «Sentimento del Tempo», che arriva più tardi, a processo già avviato e non ha lo stesso potenziale di una lingua facilmente riducibile a stereotipo imitabile. L'indagine parte dalle strutture logico sintattiche ricorrenti nell'«Allegria» riprese e subito grammaticalizzate da Quasimodo tra «Acque e terre» e «Oboe sommerso», per continuare con Gatto, Sinisgalli, fino a Sereni, mostrandone la diffusione e la persistenza nel corso degli anni Trenta.
L’Allegria modello Novecentesco?
Giovannuzzi, Stefano
2015
Abstract
Il saggio si occupa della centralità dell'«Allegria» di Giuseppe Ungaretti nella formazione del codice poetico prevalente negli anni Trenta, quello che convenzionalmente si definisce con la formula di ermetismo. La tesi è che per la formazione di tale codice «L’Allegria» eserciti un ruolo decisivo rispetto a «Sentimento del Tempo», che arriva più tardi, a processo già avviato e non ha lo stesso potenziale di una lingua facilmente riducibile a stereotipo imitabile. L'indagine parte dalle strutture logico sintattiche ricorrenti nell'«Allegria» riprese e subito grammaticalizzate da Quasimodo tra «Acque e terre» e «Oboe sommerso», per continuare con Gatto, Sinisgalli, fino a Sereni, mostrandone la diffusione e la persistenza nel corso degli anni Trenta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.