L'articolo mette a fuoco i tratti del santo civico Bevignate, che emergevano dalla leggenda composta probabilmente già nel XIII secolo durante i reiterati tentativi di canonizzazione, promossi dal comune, dal vescovo e dall'Ordine Templare proprietario della chiesa intitolata al santo, e che ne ospitava le spoglie. Il dato è rilevante anche nell'ottica delle scelte operate dell'ordine Templare nell'intitolazione dei propri siti. Puntualizzando e confutando alcune ipotesi recenti sul santo proposte sulla base di un errata interpretazione del colore dell'abito in un affresco duecentesco, attraverso la rilettura di documenti e testi seicenteschi editi, e la pubblicazioni di documenti e immagini inedite, il saggio mette a fuoco la fortuna del santo cittadino soprattutto nei momenti di più forte connotazione popolare del Comune. Come nella seconda metà del XIII secolo, e nella fase di fine Trecento, cui si datano due immagini significative, una delle quali mai collegata al santo perugino, che viene dallo statuto degli Ortolani della città conservato alla Biblioteca Vaticana. L'iconografia, con il santo che zappa, si spiega se vista insieme alla perduta e fino ad ora del tutto sconosciuta cappella in cui era dipinti i miracoli, che fu realizzata dal 1455 nella stessa chiesa di San Bevignate, subito dopo la cosiddetta canonizzazione "civica" del 1453. Dopo una breve ripresa in età di controriforma, l'interesse dei perugini per questo santo molto celebre fra duecento e quattrocento, si spense nel corso del XVII secolo.

San Bevignate di Perugia: storia e iconografia. Lo Statuto degli Ortolani della Biblioteca Vaticana e gli anni di Gian Galeazzo Visconti

SANTANICCHIA, Mirko
2016

Abstract

L'articolo mette a fuoco i tratti del santo civico Bevignate, che emergevano dalla leggenda composta probabilmente già nel XIII secolo durante i reiterati tentativi di canonizzazione, promossi dal comune, dal vescovo e dall'Ordine Templare proprietario della chiesa intitolata al santo, e che ne ospitava le spoglie. Il dato è rilevante anche nell'ottica delle scelte operate dell'ordine Templare nell'intitolazione dei propri siti. Puntualizzando e confutando alcune ipotesi recenti sul santo proposte sulla base di un errata interpretazione del colore dell'abito in un affresco duecentesco, attraverso la rilettura di documenti e testi seicenteschi editi, e la pubblicazioni di documenti e immagini inedite, il saggio mette a fuoco la fortuna del santo cittadino soprattutto nei momenti di più forte connotazione popolare del Comune. Come nella seconda metà del XIII secolo, e nella fase di fine Trecento, cui si datano due immagini significative, una delle quali mai collegata al santo perugino, che viene dallo statuto degli Ortolani della città conservato alla Biblioteca Vaticana. L'iconografia, con il santo che zappa, si spiega se vista insieme alla perduta e fino ad ora del tutto sconosciuta cappella in cui era dipinti i miracoli, che fu realizzata dal 1455 nella stessa chiesa di San Bevignate, subito dopo la cosiddetta canonizzazione "civica" del 1453. Dopo una breve ripresa in età di controriforma, l'interesse dei perugini per questo santo molto celebre fra duecento e quattrocento, si spense nel corso del XVII secolo.
2016
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