Il contributo ha per oggetto l’analisi di Cic. De Orat. 2, 62-64; 2, 55 e De leg. 1, 5 e le osservazioni dell’Arpinate sulle caratteristiche della storiografia a lui precedente. Partendo dalle considerazioni dell’auctor della Rhetorica ad Herennium relative ai tria genera dicendi si mostra, attaverso l’analisi dei frammenti degli storiografi del II sec. a. C., ed in particolare di quelli di Calpurnio Pisone Frugi e di Catone, come le critiche di Cicerone risultino fondate e non siano da ascrivere al pregiudizio classicistico di un oratore scaltrito e dal gusto raffinato quale egli fu. In effetti, per quello che possiamo ricostruire, gli storici del II sec. a. C. furono effettivamente dei semplici narratores rerum, privi di qualsiasi cura dello stile.

Alcune osservazioni sulla lingua degli storiografi arcaici

CARDINALI, Luca
2017

Abstract

Il contributo ha per oggetto l’analisi di Cic. De Orat. 2, 62-64; 2, 55 e De leg. 1, 5 e le osservazioni dell’Arpinate sulle caratteristiche della storiografia a lui precedente. Partendo dalle considerazioni dell’auctor della Rhetorica ad Herennium relative ai tria genera dicendi si mostra, attaverso l’analisi dei frammenti degli storiografi del II sec. a. C., ed in particolare di quelli di Calpurnio Pisone Frugi e di Catone, come le critiche di Cicerone risultino fondate e non siano da ascrivere al pregiudizio classicistico di un oratore scaltrito e dal gusto raffinato quale egli fu. In effetti, per quello che possiamo ricostruire, gli storici del II sec. a. C. furono effettivamente dei semplici narratores rerum, privi di qualsiasi cura dello stile.
2017
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1399971
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