Nella sentenza annotata, la Corte di giustizia è tornata a precisare i presupposti dell’in house in occasione di un rinvio pregiudiziale finalizzato a verificare l’applicabilità della nuova direttiva appalti (2014/24 UE) ad affidamenti disposti nelle more del suo recepimento. Nonostante la Corte abbia espressamente affermato di voler risolvere la questione sulla base della precedente direttiva (2008/18 CE) e, dunque, dei principi giurisprudenziali elaborati nella definizione dell’ambito di esclusione delle regole concorrenziali, la decisione non è estranea alla valutazione dell’incidenza, rispetto al caso concreto, delle rinnovate disposizioni eurounitarie. Di conseguenza, il commento proposto si sofferma non solo sull’esame dei due principi di diritto espressi dalla sentenza in relazione ai requisiti (strutturale e funzionale) dell’in house ma anche sul principio non espresso e implicito nella statuizione della Corte circa la rilevanza delle disposizioni delle direttive non ancora recepite dal legislatore nazionale. Nonostante l’apparente linearità della successione delle leggi nel tempo, per cui le nuove regole dell’in house si applicano per le questioni successive all’entrata in vigore del novellato codice dei contratti pubblici, la sentenza svela la sostanziale non indifferenza delle prescrizioni della nuova direttiva appalti anche per gli affidamenti ad essa antecedenti ed interpreta le circostanze di fatto e di diritto, necessarie a integrare i presupposti dell’ in house, tenendo altresì conto della nuova disciplina eurounitaria. La rilevanza numerica degli affidamenti in house di vecchia generazione presenti in Italia come in altri Paesi europei giustifica l’attualità nonché la potenziale vis espansiva dei principi formulati dalla Corte con la pronuncia annotata.

I requisiti dell’in house fra principi giurisprudenziali e nuove regole codificate

GIUSTI, ANNALISA
2017

Abstract

Nella sentenza annotata, la Corte di giustizia è tornata a precisare i presupposti dell’in house in occasione di un rinvio pregiudiziale finalizzato a verificare l’applicabilità della nuova direttiva appalti (2014/24 UE) ad affidamenti disposti nelle more del suo recepimento. Nonostante la Corte abbia espressamente affermato di voler risolvere la questione sulla base della precedente direttiva (2008/18 CE) e, dunque, dei principi giurisprudenziali elaborati nella definizione dell’ambito di esclusione delle regole concorrenziali, la decisione non è estranea alla valutazione dell’incidenza, rispetto al caso concreto, delle rinnovate disposizioni eurounitarie. Di conseguenza, il commento proposto si sofferma non solo sull’esame dei due principi di diritto espressi dalla sentenza in relazione ai requisiti (strutturale e funzionale) dell’in house ma anche sul principio non espresso e implicito nella statuizione della Corte circa la rilevanza delle disposizioni delle direttive non ancora recepite dal legislatore nazionale. Nonostante l’apparente linearità della successione delle leggi nel tempo, per cui le nuove regole dell’in house si applicano per le questioni successive all’entrata in vigore del novellato codice dei contratti pubblici, la sentenza svela la sostanziale non indifferenza delle prescrizioni della nuova direttiva appalti anche per gli affidamenti ad essa antecedenti ed interpreta le circostanze di fatto e di diritto, necessarie a integrare i presupposti dell’ in house, tenendo altresì conto della nuova disciplina eurounitaria. La rilevanza numerica degli affidamenti in house di vecchia generazione presenti in Italia come in altri Paesi europei giustifica l’attualità nonché la potenziale vis espansiva dei principi formulati dalla Corte con la pronuncia annotata.
2017
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1402574
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact