Pensioni del pubblico impiego e diritti acquisiti nel Welfare statunitense: effetti del federalismo

Il saggio verte su alcuni dei problemi più delicati posti dal sistema pensionistico degli Stati Uniti d'America, con particolare riferimento a quello della riforma delle pensioni pubbliche del personale dipendente dalle Amministrazioni statali. In effetti, le crescenti passività di bilancio delle gestioni pensionistiche degli Stati stanno costringendo questi ultimi a varare misure legislative volte a ridurre e comunque ad introdurre tagli delle prestazioni pensionistiche pubbliche, in modo tale da limitare il crescente squilibrio di bilancio degli stessi Stati e di incrementare pertanto la sostenibilità della spesa sociale. Il problema è che la legittimità di queste misure viene solitamente contestata dai dipendenti pubblici (e dai loro sindacati) dinanzi ai tribunali statali, sulla base delle apposite clausole di tutela dei trattamenti pensionistici contenute nelle Costituzioni degli Stati le quali consentono una tutela particolarmente penetrante dei c.d. diritti quesiti . L'effetto è quello di una notevole differenza strutturale negli USA, tra il sistema pensionistico pubblico (fortemente condizionato dalla legislazione statale) e quello privato (la cui regolamentazione è in gran parte basata sulla legislazione federale), che rende davvero difficile ogni tentativo di attuare una riforma generale del medesimo sistema pensionistico pubblico.