Il saggio, che si colloca fra letteratura e arte, ricerca delle fonti e critica, propone una rilettura di Bersabea (Calvino, Le città invisibili), a partire dallo scambio di consistenze delle sue proiezioni, la celeste e l’infernale: la «città-gioiello» e la «città fecale». L’analisi individua i referenti letterari (Frye, Voltaire e la Bibbia; Eliot e Montale) e iconografici (Léger; Manzoni e Duchamp, Arman e Spoerri, César e Wharol), privilegiando, fra le presenze, i più stretti legami d’intertestualità verbale e visiva. Il contributo enuclea e segnala rapporti genetici, concettuali ed espressivi, e complesse dinamiche di ricezione; il nome della città-donna e la sua radice seduttiva (Bersabea, Berenice e Raissa; Pirra, Zirma e Cloe), la riflessione sull’essere e la trascendenza, il valore dello scarto in relazione a natura, memoria, arte e scrittura (La poubelle agréée).
Bersabea. La città perfetta di Italo Calvino
CHESSA, Silvia
2016
Abstract
Il saggio, che si colloca fra letteratura e arte, ricerca delle fonti e critica, propone una rilettura di Bersabea (Calvino, Le città invisibili), a partire dallo scambio di consistenze delle sue proiezioni, la celeste e l’infernale: la «città-gioiello» e la «città fecale». L’analisi individua i referenti letterari (Frye, Voltaire e la Bibbia; Eliot e Montale) e iconografici (Léger; Manzoni e Duchamp, Arman e Spoerri, César e Wharol), privilegiando, fra le presenze, i più stretti legami d’intertestualità verbale e visiva. Il contributo enuclea e segnala rapporti genetici, concettuali ed espressivi, e complesse dinamiche di ricezione; il nome della città-donna e la sua radice seduttiva (Bersabea, Berenice e Raissa; Pirra, Zirma e Cloe), la riflessione sull’essere e la trascendenza, il valore dello scarto in relazione a natura, memoria, arte e scrittura (La poubelle agréée).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.