Il contributo intende analizzare la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, Osmanoglu et Kocabas c. Suisse, muovendo da considerazioni che inquadrano la decisione entro i parametri del diritto internazionale dei diritti umani e, in particolare, del principio di non discriminazione nel campo educativo. Attraverso una lettura in linea con la Convenzione sui diritti del fanciullo e con i successivi strumenti di soft - law che ne hanno dato applicazione, la tesi esposta è che il giudizio della Corte di Strasburgo non solo salvaguardi, a ragione, l'autonomia del percorso educativo scolastico pubblico ma sia in armonia con la necessità di consentire alle alunne lo stesso grado di interazione scolastica dei loro giovani colleghi maschi, sebbene con sacrificio del diritto di libertà religiosa dei genitori.
Tra diritti religiosi dei genitori e rispetto dell'autonomia scolastica, quale spazio di tutela per il "best interest of the child"? Qualche considerazione alla luce del caso Osmanoglu et Kocabas c. Suisse.
ANGELETTI, Silvia
2017
Abstract
Il contributo intende analizzare la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, Osmanoglu et Kocabas c. Suisse, muovendo da considerazioni che inquadrano la decisione entro i parametri del diritto internazionale dei diritti umani e, in particolare, del principio di non discriminazione nel campo educativo. Attraverso una lettura in linea con la Convenzione sui diritti del fanciullo e con i successivi strumenti di soft - law che ne hanno dato applicazione, la tesi esposta è che il giudizio della Corte di Strasburgo non solo salvaguardi, a ragione, l'autonomia del percorso educativo scolastico pubblico ma sia in armonia con la necessità di consentire alle alunne lo stesso grado di interazione scolastica dei loro giovani colleghi maschi, sebbene con sacrificio del diritto di libertà religiosa dei genitori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.