I cambiamenti climatici e le trasformazioni cui è sottoposto l’Ambiente naturale non possono essere analizzati separatamente dalle modificazioni che avvengono nell’agro-ecosistema. Le conseguenze che si hanno nella carenza di salvaguardia della biodiversità negli habitat naturali hanno ripercussioni di rilievo negli equilibri biologici degli agro-ecosistemi. Fasce di terreno opportunamente seminate con essenze di leguminose autoctone fortemente attrattive per l’entomofauna, così come la realizzazione di siepi campestri, con le loro innumerevoli funzioni, possono contribuire al mantenimento degli habitat naturali favorendo la conservazione di specie sia animali che vegetali, messe seriamente in crisi e a volte anche a rischio di estinzione dall’avanzare di un’agricoltura intensiva, attenta unicamente allo sfruttamento delle risorse. In un’ottica di sostenibilità ambientale, il mantenimento di fasce vegetali, impiantate e spontanee può incrementare il valore ecologico dell’agro-ecosistema, che viene a beneficiare della presenza di un’entomofauna utile, che trova rifugio e nutrizione nelle fasce di terreno opportunamente seminate e nelle siepi, e che contribuisce al mantenimento del controllo biologico di parassiti e avversità di varia natura. Per tali motivi, a decorrere dall’anno 2007 per quanto riguarda le specie erbacee e dall’anno 2012 per le specie arbustive, l’Università degli Studi di Perugia ha messo in atto in collaborazione con Syngenta Italia S.p.A. e l’Università degli Studi della Basilicata, il Progetto “Operation Pollinator” volto a verificare, attraverso continui monitoraggi, l’attrattività esercitata sugli insetti pronubi dalle specie erbacee scelte nel Progetto, la loro capacità a mantenersi e ridisseminarsi per oltre un quinquennio sullo stesso appezzamento, oltre agli stadi fenologici, le avversità e l’attività pronuba in siepi campestri appositamente realizzate a tutela della biodiversità. Attraverso la realizzazione del Progetto “Operation Pollinator” in diversi areali e con diverse tipologie di essenze, si vuole dimostrare che gli areali coltivati e quelli spontanei, se opportunamente gestiti, sono in grado di garantire la salvaguardia e valorizzazione della biodiversità vegetale ed animale dei diversi agro-ecosistemi. Alla data odierna il Progetto “Operation Pollinator” è stato messo in atto in 14 regioni italiane e coinvolge oltre 13 Paesi dell’Unione Europea oltre a Svizzera ed U.S.A.. Inoltre, a seguito dei positivi risultati conseguiti, in diverse regioni è entrato a far parte delle misure agro-ambientali previste dai P.S.R. 2014-2020.

Salvaguardia e valorizzazione della biodiversità degli agro-ecosistemi attraverso l'impianto e il monitoraggio di specie autoctone erbacee ed arbustive

GARDI, Tiziano;FAMIANI, Franco;PALLIOTTI, Alberto;
2016

Abstract

I cambiamenti climatici e le trasformazioni cui è sottoposto l’Ambiente naturale non possono essere analizzati separatamente dalle modificazioni che avvengono nell’agro-ecosistema. Le conseguenze che si hanno nella carenza di salvaguardia della biodiversità negli habitat naturali hanno ripercussioni di rilievo negli equilibri biologici degli agro-ecosistemi. Fasce di terreno opportunamente seminate con essenze di leguminose autoctone fortemente attrattive per l’entomofauna, così come la realizzazione di siepi campestri, con le loro innumerevoli funzioni, possono contribuire al mantenimento degli habitat naturali favorendo la conservazione di specie sia animali che vegetali, messe seriamente in crisi e a volte anche a rischio di estinzione dall’avanzare di un’agricoltura intensiva, attenta unicamente allo sfruttamento delle risorse. In un’ottica di sostenibilità ambientale, il mantenimento di fasce vegetali, impiantate e spontanee può incrementare il valore ecologico dell’agro-ecosistema, che viene a beneficiare della presenza di un’entomofauna utile, che trova rifugio e nutrizione nelle fasce di terreno opportunamente seminate e nelle siepi, e che contribuisce al mantenimento del controllo biologico di parassiti e avversità di varia natura. Per tali motivi, a decorrere dall’anno 2007 per quanto riguarda le specie erbacee e dall’anno 2012 per le specie arbustive, l’Università degli Studi di Perugia ha messo in atto in collaborazione con Syngenta Italia S.p.A. e l’Università degli Studi della Basilicata, il Progetto “Operation Pollinator” volto a verificare, attraverso continui monitoraggi, l’attrattività esercitata sugli insetti pronubi dalle specie erbacee scelte nel Progetto, la loro capacità a mantenersi e ridisseminarsi per oltre un quinquennio sullo stesso appezzamento, oltre agli stadi fenologici, le avversità e l’attività pronuba in siepi campestri appositamente realizzate a tutela della biodiversità. Attraverso la realizzazione del Progetto “Operation Pollinator” in diversi areali e con diverse tipologie di essenze, si vuole dimostrare che gli areali coltivati e quelli spontanei, se opportunamente gestiti, sono in grado di garantire la salvaguardia e valorizzazione della biodiversità vegetale ed animale dei diversi agro-ecosistemi. Alla data odierna il Progetto “Operation Pollinator” è stato messo in atto in 14 regioni italiane e coinvolge oltre 13 Paesi dell’Unione Europea oltre a Svizzera ed U.S.A.. Inoltre, a seguito dei positivi risultati conseguiti, in diverse regioni è entrato a far parte delle misure agro-ambientali previste dai P.S.R. 2014-2020.
2016
9788894133226
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1409343
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact