Da sempre le api da miele hanno suscitato l’interesse dell’Uomo; all’inizio per i loro prodotti ed oggi anche per l’ineguagliabile contributo che esse apportano attraverso il processo di impollinazione delle colture agrarie e delle specie spontanee, garantendo la salvaguardia della biodiversità di molti ecosistemi. Tra le diverse sottospecie di Apis mellifera, l’Italia rappresenta la culla dell’Apis mellifera ligustica (Spinola, 1806). Tale sottospecie, tra le più prolifiche al mondo, è oggi minacciata nella sua integrità genetica proprio nel Paese di origine a causa di sconsiderate importazioni da paesi terzi. Per tale motivo nella regione Umbria, è stato condotto, nel biennio 2013-2014, uno studio volto a monitorare capillarmente l’eventuale grado di inquinamento di questa sottospecie in rapporto alla presenza di popolazioni autoctone di Apis mellifera ligustica (Spinola, 1806) sul territorio regionale da parte dell’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con il 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria. Le analisi morfometriche sui campioni prelevati, sono state eseguite dal CREA-API di Bologna e i risultati ottenuti hanno dimostrato che in regione Umbria la popolazione apistica mostra a tutt’oggi un grado di purezza genetica pari al 98% per Apis mellifera ligustica (Spinola, 1806).
L'Apis mellifera ligustica (Spinola, 1806): Monitoraggio delle popolazioni autoctone della regione Umbria
GARDI, Tiziano;PROSPERI, Francesco;SISANI, Giorgio;
2016
Abstract
Da sempre le api da miele hanno suscitato l’interesse dell’Uomo; all’inizio per i loro prodotti ed oggi anche per l’ineguagliabile contributo che esse apportano attraverso il processo di impollinazione delle colture agrarie e delle specie spontanee, garantendo la salvaguardia della biodiversità di molti ecosistemi. Tra le diverse sottospecie di Apis mellifera, l’Italia rappresenta la culla dell’Apis mellifera ligustica (Spinola, 1806). Tale sottospecie, tra le più prolifiche al mondo, è oggi minacciata nella sua integrità genetica proprio nel Paese di origine a causa di sconsiderate importazioni da paesi terzi. Per tale motivo nella regione Umbria, è stato condotto, nel biennio 2013-2014, uno studio volto a monitorare capillarmente l’eventuale grado di inquinamento di questa sottospecie in rapporto alla presenza di popolazioni autoctone di Apis mellifera ligustica (Spinola, 1806) sul territorio regionale da parte dell’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con il 3A-Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria. Le analisi morfometriche sui campioni prelevati, sono state eseguite dal CREA-API di Bologna e i risultati ottenuti hanno dimostrato che in regione Umbria la popolazione apistica mostra a tutt’oggi un grado di purezza genetica pari al 98% per Apis mellifera ligustica (Spinola, 1806).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.