Nell’articolo si presentano i risultati dell’analisi comparativa tra evidenze architettoniche a carattere sacro diffuse nell’ambito territoriale della Lucania di IV sec.a.C. riferibili ad un modello strutturale del tipo a naiskos o edicola a pianta quadrata, di piccole dimensioni (circa 2 metri di lato) e privo di articolazioni interne. Lo studio di queste evidenze porta alla conclusione che questa tipologia architettonica non riflette una tradizione greca ma piuttosto è da riferire agli aspetti della ritualità italica che si esprime, nelle manifestazioni architettoniche, con i templa le cui forme sono mutuate dall’ambiente sannitico del cosiddetto templum inaugurato. I Lucani esprimono i loro rituali attraverso queste strutture solo apparentemente “povere”, tanto da realizzare nel più grande sito della loro espansione sulla costa tirrenica, alla foce del fiume Sele, a Paestum, la sua espressione più monumentale.
La natura "augurale" del tempio lucano
MASSERIA, Concetta
2016
Abstract
Nell’articolo si presentano i risultati dell’analisi comparativa tra evidenze architettoniche a carattere sacro diffuse nell’ambito territoriale della Lucania di IV sec.a.C. riferibili ad un modello strutturale del tipo a naiskos o edicola a pianta quadrata, di piccole dimensioni (circa 2 metri di lato) e privo di articolazioni interne. Lo studio di queste evidenze porta alla conclusione che questa tipologia architettonica non riflette una tradizione greca ma piuttosto è da riferire agli aspetti della ritualità italica che si esprime, nelle manifestazioni architettoniche, con i templa le cui forme sono mutuate dall’ambiente sannitico del cosiddetto templum inaugurato. I Lucani esprimono i loro rituali attraverso queste strutture solo apparentemente “povere”, tanto da realizzare nel più grande sito della loro espansione sulla costa tirrenica, alla foce del fiume Sele, a Paestum, la sua espressione più monumentale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.