Da un punto di vista anestesiologico il gatto per molti anni non ha avuto una sua precisa identità, e, in assenza di informazioni scientifiche attendibili, spesso si è definita l’idea che questo animale fosse semplicemente un "piccolo cane". Ci sono invece innumerevoli ragioni per guardare al gatto come una specie degna di una sua specifica considerazione anestesiologica soprattutto se si fa riferimento al suo metabolismo e alla sua peculiare risposta ai vari farmaci anestetici; oltre a ciò, il suo caratteristico temperamento e comportamento lo rendono unico tra le altre specie animali.Il nostro obiettivo è pertanto quello di valutare i principali rischi anestesiologici (ipotermia, ipotensione, depressione respiratoria) in corso di anestesia generale nel gatto e di individuarne le possibili strategie per prevenire tali complicazioni o, in ultima istanza, per trattarle rapidamente ed efficacemente.
Peculiarità nella gestione perioperatoria del gatto.
BUFALARI, Antonello;ANGELI, Giovanni
2005
Abstract
Da un punto di vista anestesiologico il gatto per molti anni non ha avuto una sua precisa identità, e, in assenza di informazioni scientifiche attendibili, spesso si è definita l’idea che questo animale fosse semplicemente un "piccolo cane". Ci sono invece innumerevoli ragioni per guardare al gatto come una specie degna di una sua specifica considerazione anestesiologica soprattutto se si fa riferimento al suo metabolismo e alla sua peculiare risposta ai vari farmaci anestetici; oltre a ciò, il suo caratteristico temperamento e comportamento lo rendono unico tra le altre specie animali.Il nostro obiettivo è pertanto quello di valutare i principali rischi anestesiologici (ipotermia, ipotensione, depressione respiratoria) in corso di anestesia generale nel gatto e di individuarne le possibili strategie per prevenire tali complicazioni o, in ultima istanza, per trattarle rapidamente ed efficacemente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
