Si rende conto qui, nell’ambito di un convegno internazionale, della ricerca “Pratiche e strategie di cura tra le madri africane a Perugia”, da me coordinata nel quadro del Progetto CNR-Agenzia 2000 “Aspetti cognitivi e comunicativi della convivenza multiculturale in Italia: i bambini stranieri tra famiglia e strutture educative” (2001-2002). Al centro dell’attenzione sono le dinamiche di adattamento, negoziazione, rinaturalizzazione, che le madri immigrate con figli piccoli si trovano ad elaborare nella sfera del privato e nel rapporto con i servizi educativi e sanitari. La rilevazione etnografica si è fondata su colloqui semistrutturati, che consentissero alle intervistate di elaborare un proprio percorso discorsivo e di costruire i nuclei narrativi che ritenevano più importanti nella loro storia di migrazione e di maternità. Siamo ricorsi inoltre all’osservazione diretta in contesti di vita quotidiana o durante momenti di aggregazione rituale (matrimoni o cerimonie religiose). La parte qui pertinente concerne le donne dell’Africa centro-occidentale con cui abbiamo preso contatto. L’approccio utilizzato si colloca tra antropologia medica, antropologia dell’educazione e, più specificamente la quotidiana funzione antropo-poietica che assolvono le cure allevanti in un contesto migratorio, in cui si richiede alle madri di mediare, interpretare, decidere, e in cui una densa elaborazione - da rendere il più possibile economica - è necessaria per l’addomesticamento ulteriore del nuovo ambiente, non più per se stesse o la coppia, ma per poter far crescere il figlio nato qui.
Umbilicals and Baths, Baby Food and Strollers: Embodyng Hybrid Cultures. Child Care Strategies and Practices Among African Mothers in Perugia.
FALTERI, Paola
2008
Abstract
Si rende conto qui, nell’ambito di un convegno internazionale, della ricerca “Pratiche e strategie di cura tra le madri africane a Perugia”, da me coordinata nel quadro del Progetto CNR-Agenzia 2000 “Aspetti cognitivi e comunicativi della convivenza multiculturale in Italia: i bambini stranieri tra famiglia e strutture educative” (2001-2002). Al centro dell’attenzione sono le dinamiche di adattamento, negoziazione, rinaturalizzazione, che le madri immigrate con figli piccoli si trovano ad elaborare nella sfera del privato e nel rapporto con i servizi educativi e sanitari. La rilevazione etnografica si è fondata su colloqui semistrutturati, che consentissero alle intervistate di elaborare un proprio percorso discorsivo e di costruire i nuclei narrativi che ritenevano più importanti nella loro storia di migrazione e di maternità. Siamo ricorsi inoltre all’osservazione diretta in contesti di vita quotidiana o durante momenti di aggregazione rituale (matrimoni o cerimonie religiose). La parte qui pertinente concerne le donne dell’Africa centro-occidentale con cui abbiamo preso contatto. L’approccio utilizzato si colloca tra antropologia medica, antropologia dell’educazione e, più specificamente la quotidiana funzione antropo-poietica che assolvono le cure allevanti in un contesto migratorio, in cui si richiede alle madri di mediare, interpretare, decidere, e in cui una densa elaborazione - da rendere il più possibile economica - è necessaria per l’addomesticamento ulteriore del nuovo ambiente, non più per se stesse o la coppia, ma per poter far crescere il figlio nato qui.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.