L'articolo è dedicato all'analisi del mercato degli strumenti di pagamento cashless "basati su carte" dal punto di vista giuridico e regolamentare, soprattutto alla luce delle novità normative introdotte in sede UE con il c.d. payment package ed in particolare con il Regolamento Intechange Fee. Viene innanzitutto analizzata la natura delle commissioni interbancarie e la regolamentazione del "mercato interno" dei pagamenti al dettaglio. Il focus è posto come detto sulla ratio e gli obiettivi della nuova cornice regolamentare definita dal Regolamento (UE) 2015/751 in materia commissioni interbancarie, tramite una proposta di ricostruzione del contenuto del nuovo quadro regolatorio armonizzato definito dal Regolamento (UE) 2015/75, del suo ambito di applicazione (i.e. positive e negative scope), delle principali fattispecie rilevanti e dello specifico regulatory approach definito per gli schemi a "tre parti" . Sono poi analizzati i nuovi limiti all'autonomia contrattuale in materia di commissioni interbancarie per i pagamenti basati su carte di credito e di debito alla luce del c.d. "Merchant indifference Test" e l'effettiva estensione della flessibilità consentita tramite le opzioni nazionali per i pagamenti con carte di debito e i poteri di "vigilanza informativa", anche ai sensi dei principi guida stabiliti in materia nella Legge di stabilità 2016. Al riguardo apposita attenzione è riservata anche alla individuazione del trattamento regolamentare delle operazioni ibride basate su c.d. "carte universali" e della nozione allargata di "commissione interbancaria" per finalità antielusive. Viene inoltre nell'analisi proposta l'idea che sarebbe allo stato possibile riscontrare anche l'introduzione da ultimo di alcuni ulteriori elementi di regolamentazione qualificabile come "strutturale" del mercato del "mercato interno" dei servizi di pagamento "basati su carte", quali i nuovi (a) limiti di ordine pubblico economico "di direzione" alle clausole di restrizione territoriale e (b) obblighi di separazione tra schemi e servizi di processing. Una specifica ed estesa parte del lavoro è altresì dedicata all'analisi del complementare corpus di regole di condotta e contrattuali uniformi pure introdotte da ultimo in materia in sede UE e che è da ritenersi assolvano ad una primaria funzione di tutela della libertà negoziale degli utenti dei servizi di pagamento per le operazioni basate su carte, come quelle relative a: (a) i diritti al co-badging e alla scelta dei marchi e delle applicazioni di pagamento; (b) gli obblighi di trasparenza e le altre norme a tutela della libertà di scelta degli strumenti di pagamento da parte dei "beneficiari" tramite, in primis, l'obbligo di unblending delle commissioni, i limiti alle clausole Honour All Cards, gli obblighi di reporting e la c.d. libertà di steering. Uno specifico approfondimento è dedicato infine alla dibattuta questione della legittimità del surcharging e relative (nuove) limitazioni che secondo l'analisi qui proposta si ritiene sussistano attualmente in materia.

La nuova disciplina UE dei limiti alle interchange fees e delle business rules in materia di “pagamenti basati su carte”, tra regolamentazione strutturale del mercato interno e promozione della concorrenza.

MEZZACAPO, Simone
2017

Abstract

L'articolo è dedicato all'analisi del mercato degli strumenti di pagamento cashless "basati su carte" dal punto di vista giuridico e regolamentare, soprattutto alla luce delle novità normative introdotte in sede UE con il c.d. payment package ed in particolare con il Regolamento Intechange Fee. Viene innanzitutto analizzata la natura delle commissioni interbancarie e la regolamentazione del "mercato interno" dei pagamenti al dettaglio. Il focus è posto come detto sulla ratio e gli obiettivi della nuova cornice regolamentare definita dal Regolamento (UE) 2015/751 in materia commissioni interbancarie, tramite una proposta di ricostruzione del contenuto del nuovo quadro regolatorio armonizzato definito dal Regolamento (UE) 2015/75, del suo ambito di applicazione (i.e. positive e negative scope), delle principali fattispecie rilevanti e dello specifico regulatory approach definito per gli schemi a "tre parti" . Sono poi analizzati i nuovi limiti all'autonomia contrattuale in materia di commissioni interbancarie per i pagamenti basati su carte di credito e di debito alla luce del c.d. "Merchant indifference Test" e l'effettiva estensione della flessibilità consentita tramite le opzioni nazionali per i pagamenti con carte di debito e i poteri di "vigilanza informativa", anche ai sensi dei principi guida stabiliti in materia nella Legge di stabilità 2016. Al riguardo apposita attenzione è riservata anche alla individuazione del trattamento regolamentare delle operazioni ibride basate su c.d. "carte universali" e della nozione allargata di "commissione interbancaria" per finalità antielusive. Viene inoltre nell'analisi proposta l'idea che sarebbe allo stato possibile riscontrare anche l'introduzione da ultimo di alcuni ulteriori elementi di regolamentazione qualificabile come "strutturale" del mercato del "mercato interno" dei servizi di pagamento "basati su carte", quali i nuovi (a) limiti di ordine pubblico economico "di direzione" alle clausole di restrizione territoriale e (b) obblighi di separazione tra schemi e servizi di processing. Una specifica ed estesa parte del lavoro è altresì dedicata all'analisi del complementare corpus di regole di condotta e contrattuali uniformi pure introdotte da ultimo in materia in sede UE e che è da ritenersi assolvano ad una primaria funzione di tutela della libertà negoziale degli utenti dei servizi di pagamento per le operazioni basate su carte, come quelle relative a: (a) i diritti al co-badging e alla scelta dei marchi e delle applicazioni di pagamento; (b) gli obblighi di trasparenza e le altre norme a tutela della libertà di scelta degli strumenti di pagamento da parte dei "beneficiari" tramite, in primis, l'obbligo di unblending delle commissioni, i limiti alle clausole Honour All Cards, gli obblighi di reporting e la c.d. libertà di steering. Uno specifico approfondimento è dedicato infine alla dibattuta questione della legittimità del surcharging e relative (nuove) limitazioni che secondo l'analisi qui proposta si ritiene sussistano attualmente in materia.
2017
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1414483
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