Nella pratica forense si è assistito ad una graduale ed inesorabile diminuzione delle autopsie giudiziarie, calo questo dettato più che altro da mere esigenze economiche ispirate a politiche volte al contenimento della spesa di Giustizia. Tale calo delle autopsie giudiziarie è tuttavia stato rimpiazzato da un sempre più comune svolgimento di soli esami cadaverici esterni. Lo scopo della presente indagine è quello di valutare, nell’ambito delle morti meta-traumatiche da incidentistica stradale (146 casi pervenuti all’Istituto di Medicina Legale di Terni), le discrepanze intercorrenti tra le risultanze del solo esame cadaverico esterno e le risultanze dell’esame cadaverico autoptico completo e quindi di valutare l’efficacia della sola ispezione cadaverica esterna. Al fine di standardizzare l’analisi delle eventuali discrepanze intercorrenti tra il solo esame cadaverico esterno e l’autopsia forense completa si propone un metodo di calcolo matematico riproducibile. Il risultati ottenuti dal presente studio, basato sulla elaborazione di uno score originale (EIS), sono oggettivamente dimostrativi di una elevata discrepanza intercorrente tra le risultanze del solo esame cadaverico esterno e le risultanze dell’esame cadaverico autoptico completo. Il presente studio non fornisce quindi alcun supporto per la sostituzione dell’autopsia medico-legale con l’esame necroscopico esterno, ma anzi rafforza il ruolo fondamentale di un esame cadaverico completo. Ciò trova notevoli risvolti medico-legali nell’ambito della recente legge che inserisce nel codice penale il delitto di omicidio stradale che non rende più accettabile il solo esame esterno ai fini della risoluzione dei quesiti a cui il medico-legale è chiamato a rispondere.
Studio retrospettivo su 146 casi autoptici conseguenti a incidenti stradali: elaborazione di un modello originale di valutazione delle discrepanze tra esame cadaverico esterno ed esame autoptico (external injury score-eis).
CARLINI, LUIGI;LANCIA, MASSIMO;SUADONI, FABIO;BACCI, Mauro
2017
Abstract
Nella pratica forense si è assistito ad una graduale ed inesorabile diminuzione delle autopsie giudiziarie, calo questo dettato più che altro da mere esigenze economiche ispirate a politiche volte al contenimento della spesa di Giustizia. Tale calo delle autopsie giudiziarie è tuttavia stato rimpiazzato da un sempre più comune svolgimento di soli esami cadaverici esterni. Lo scopo della presente indagine è quello di valutare, nell’ambito delle morti meta-traumatiche da incidentistica stradale (146 casi pervenuti all’Istituto di Medicina Legale di Terni), le discrepanze intercorrenti tra le risultanze del solo esame cadaverico esterno e le risultanze dell’esame cadaverico autoptico completo e quindi di valutare l’efficacia della sola ispezione cadaverica esterna. Al fine di standardizzare l’analisi delle eventuali discrepanze intercorrenti tra il solo esame cadaverico esterno e l’autopsia forense completa si propone un metodo di calcolo matematico riproducibile. Il risultati ottenuti dal presente studio, basato sulla elaborazione di uno score originale (EIS), sono oggettivamente dimostrativi di una elevata discrepanza intercorrente tra le risultanze del solo esame cadaverico esterno e le risultanze dell’esame cadaverico autoptico completo. Il presente studio non fornisce quindi alcun supporto per la sostituzione dell’autopsia medico-legale con l’esame necroscopico esterno, ma anzi rafforza il ruolo fondamentale di un esame cadaverico completo. Ciò trova notevoli risvolti medico-legali nell’ambito della recente legge che inserisce nel codice penale il delitto di omicidio stradale che non rende più accettabile il solo esame esterno ai fini della risoluzione dei quesiti a cui il medico-legale è chiamato a rispondere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.