Nel presente studio si è effettuato un confronto mediante approccio LCA fra sistemi basati su tecnologie avanzate per il trattamento in-situ e sistemi convenzionali per il trattamento ex-situ del percolato generato da una discarica esistente. I trattamenti in-situ considerati sono quelli basati sull’evaporazione e sull’osmosi inversa. Come trattamento convenzionale exsitu si è considerato il co-trattamento con reflui civili in un impianto di depurazione. I consumi di energia per l’impianto di evaporazione sono risultati compresi 40 kWh e 70 kWh elettrici e fra 18,5 kWh e 40 kWh termici per ogni m3 di percolato trattato. L’impianto di osmosi inversa consuma esclusivamente 8,5 kWh elettrici per ogni m3 di percolato trattato. Inoltre l’impianto di evaporazione richiede anche un maggiore quantitativo di reagenti. D’altro canto l’osmosi inversa restituisce circa 0,30 m3 di concentrato per ogni m3 di percolato a fronte dei circa 0,03 m3 dell’evaporazione che devono essere ulteriormente trattati ex-situ prima di poter essere definitivamente smaltiti. Lo studio di LCA ha evidenziato che i diversi scenari analizzati impattano maggiormente sulla salute umana e sulla qualità delle acque come evidenziato dai valori assunti dalle categorie di impatto: Human Toxicity non cancer; Human Toxicity cancer; Fresh Water ecotoxicity. Gli scenari basati sull’impiego di trattamenti avanzati in sito hanno dimostrato impatti molto simili anche se con valori minori per quanto riguarda l’utilizzo dell’osmosi inversa. Tale risultato è stato determinato prevalentemente dai minori consumi di energia di quest’ultima tecnologia rispetto all’evaporazione.

LCA DI DIVERSE TECNOLOGIE E PROCESSI PER LA DEPURAZIONE DEL PERCOLATO DI DISCARICA: APPLICAZIONE AD UN CASO REALE

DI MARIA, Francesco;SISANI, FEDERICO
2017

Abstract

Nel presente studio si è effettuato un confronto mediante approccio LCA fra sistemi basati su tecnologie avanzate per il trattamento in-situ e sistemi convenzionali per il trattamento ex-situ del percolato generato da una discarica esistente. I trattamenti in-situ considerati sono quelli basati sull’evaporazione e sull’osmosi inversa. Come trattamento convenzionale exsitu si è considerato il co-trattamento con reflui civili in un impianto di depurazione. I consumi di energia per l’impianto di evaporazione sono risultati compresi 40 kWh e 70 kWh elettrici e fra 18,5 kWh e 40 kWh termici per ogni m3 di percolato trattato. L’impianto di osmosi inversa consuma esclusivamente 8,5 kWh elettrici per ogni m3 di percolato trattato. Inoltre l’impianto di evaporazione richiede anche un maggiore quantitativo di reagenti. D’altro canto l’osmosi inversa restituisce circa 0,30 m3 di concentrato per ogni m3 di percolato a fronte dei circa 0,03 m3 dell’evaporazione che devono essere ulteriormente trattati ex-situ prima di poter essere definitivamente smaltiti. Lo studio di LCA ha evidenziato che i diversi scenari analizzati impattano maggiormente sulla salute umana e sulla qualità delle acque come evidenziato dai valori assunti dalle categorie di impatto: Human Toxicity non cancer; Human Toxicity cancer; Fresh Water ecotoxicity. Gli scenari basati sull’impiego di trattamenti avanzati in sito hanno dimostrato impatti molto simili anche se con valori minori per quanto riguarda l’utilizzo dell’osmosi inversa. Tale risultato è stato determinato prevalentemente dai minori consumi di energia di quest’ultima tecnologia rispetto all’evaporazione.
2017
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