Nel corso degli anni si è assistito ad un progressivo, ma esponenziale incremento delle richieste risarcitorie per danni derivanti dalla c.d. medical malpractice, anche in ragione dell’ampliamento, di matrice giurisprudenziale, dei confini della “responsabilità medica”, divenuta “responsabilità sanitaria”. Il saggio, muovendo da tale problematico contesto di riferimento e tratteggiate le ragioni della sostanziale inattuazione della riforma c.d. Balduzzi, nonchè della “fuga” delle assicurazioni dal settore med-mal e del correlativo fenomeno della c.d. autoassicurazione dei danni da mal practice sanitaria, analizza i principali profili innovativi della recentissima riforma della l.n. 24/17, la c.d. legge Gelli ed il nuovo assetto delle responsabilità in sanità, avuto riguardo sia alla ri-perimetrazione della responsabilità penale del sanitario, sia all’introduzione di un “doppio binario” della responsabilità civile in sanità, tra legificazione della responsabilità contrattuale delle strutture sanitarie e consolidamento dell’opzione aquiliana per l’esercente la professione sanitaria; per poi soffermarsi sul correlativo nuovo regimen della duplice copertura assicurativa obbligatoria dei danni da med-mal, sia per le strutture sanitarie - tra contratto assicurativo e alternativo ricorso alle c.d. “analoghe misure”, ovvero al self-insurance -, sia per l’esercente la professione sanitaria al di fuori della struttura sanitaria o al suo interno, ma in regime libero professionale. Infine, evidenziate alcune criticità connesse al rinvio della definizione di alcuni nodi strategici – come quello delle c.d. misure analoghe - della riforma alla normazione secondaria in itinere, vengono prospettate alcune riflessioni sulla questione, di fondo, di quale “garanzia” possa costituire la legge Gelli per l’effettiva tutela del diritto alla salute.

La copertura assicurativa della nuova responsabilità civile in sanità nella riforma Gelli: quale garanzia del diritto alla salute ?

Paolo Rossi
2017

Abstract

Nel corso degli anni si è assistito ad un progressivo, ma esponenziale incremento delle richieste risarcitorie per danni derivanti dalla c.d. medical malpractice, anche in ragione dell’ampliamento, di matrice giurisprudenziale, dei confini della “responsabilità medica”, divenuta “responsabilità sanitaria”. Il saggio, muovendo da tale problematico contesto di riferimento e tratteggiate le ragioni della sostanziale inattuazione della riforma c.d. Balduzzi, nonchè della “fuga” delle assicurazioni dal settore med-mal e del correlativo fenomeno della c.d. autoassicurazione dei danni da mal practice sanitaria, analizza i principali profili innovativi della recentissima riforma della l.n. 24/17, la c.d. legge Gelli ed il nuovo assetto delle responsabilità in sanità, avuto riguardo sia alla ri-perimetrazione della responsabilità penale del sanitario, sia all’introduzione di un “doppio binario” della responsabilità civile in sanità, tra legificazione della responsabilità contrattuale delle strutture sanitarie e consolidamento dell’opzione aquiliana per l’esercente la professione sanitaria; per poi soffermarsi sul correlativo nuovo regimen della duplice copertura assicurativa obbligatoria dei danni da med-mal, sia per le strutture sanitarie - tra contratto assicurativo e alternativo ricorso alle c.d. “analoghe misure”, ovvero al self-insurance -, sia per l’esercente la professione sanitaria al di fuori della struttura sanitaria o al suo interno, ma in regime libero professionale. Infine, evidenziate alcune criticità connesse al rinvio della definizione di alcuni nodi strategici – come quello delle c.d. misure analoghe - della riforma alla normazione secondaria in itinere, vengono prospettate alcune riflessioni sulla questione, di fondo, di quale “garanzia” possa costituire la legge Gelli per l’effettiva tutela del diritto alla salute.
2017
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1424064
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