In un passo del Digesto, D. 28.2.11 (Paul. 2 ad Sab.), Paolo prende in considerazione il tema della successione e della continuazione della proprietà in suis heredibus per giungere ad affermare che, anche laddove non fossero istituiti eredi, essi divengono proprietari, non ostando a ciò il fatto che ne fosse consentita la diseredazione da parte del pater familias, dal momento che a quest’ultimo era lecito anche ucciderli. La chiusa del frammento, da molti ritenuta frutto di interpolazione, è presa in considerazione nello scritto, giungendo a giustificarne la paternità paolina sulla base della disciplina che emerge in età severiana.
Breve nota sulla chiusa di un frammento di Paolo
Lorenzi Carlo
2017
Abstract
In un passo del Digesto, D. 28.2.11 (Paul. 2 ad Sab.), Paolo prende in considerazione il tema della successione e della continuazione della proprietà in suis heredibus per giungere ad affermare che, anche laddove non fossero istituiti eredi, essi divengono proprietari, non ostando a ciò il fatto che ne fosse consentita la diseredazione da parte del pater familias, dal momento che a quest’ultimo era lecito anche ucciderli. La chiusa del frammento, da molti ritenuta frutto di interpolazione, è presa in considerazione nello scritto, giungendo a giustificarne la paternità paolina sulla base della disciplina che emerge in età severiana.File in questo prodotto:
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