La progettazione antisismica è basata tradizionalmente sul “concetto” di forze, piuttosto che di spostamenti. Tuttavia, negli ultimi anni, per il progetto antisismico di opere di ingegneria civile sono stati proposti in letteratura alcuni metodi di calcolo nei quali la risposta della struttura, per un dato livello di intensità sismica, è valutata in funzione del massimo livello di spostamento supposto accettabile per la struttura stessa (Priestley e Kowalsky, 2000; Priestley, 2001). Tra i metodi agli spostamenti appare particolarmente interessante la procedura nota in letteratura come Direct Displacement-Based Design, DDBD, recentemente applicata con successo a diverse tipologie strutturali. Tuttavia, l’applicabilità del metodo non è affatto verificata nel caso di opere geotecniche, quali fondazioni e strutture di sostegno. Ciò premesso, nel presente articolo si presentano i risultati di un primo tentativo di applicazione del metodo DDBD a strutture di sostegno flessibili soggette a sisma. Per tali opere, così frequentemente impiegate in aree urbane e non, spesso si avverte la necessità di migliorare i metodi di progettazione convenzionali tramite una più diretta relazione tra risposta calcolata e prestazione attesa. Nella nota si evidenziano le incertezze dell’applicabilità della procedura di calcolo alle opere di sostegno e gli aspetti che richiedono significativi approfondimenti. I risultati ottenuti per un caso semplificato di una struttura di sostegno flessibile sono poi criticamente confrontati con quelli ottenuti da analisi pseudo-statiche convenzionali.

Metodo DDBD per il progetto degli spostamenti di strutture di sostegno

PANE, Vincenzo;CECCONI, Manuela;
2007

Abstract

La progettazione antisismica è basata tradizionalmente sul “concetto” di forze, piuttosto che di spostamenti. Tuttavia, negli ultimi anni, per il progetto antisismico di opere di ingegneria civile sono stati proposti in letteratura alcuni metodi di calcolo nei quali la risposta della struttura, per un dato livello di intensità sismica, è valutata in funzione del massimo livello di spostamento supposto accettabile per la struttura stessa (Priestley e Kowalsky, 2000; Priestley, 2001). Tra i metodi agli spostamenti appare particolarmente interessante la procedura nota in letteratura come Direct Displacement-Based Design, DDBD, recentemente applicata con successo a diverse tipologie strutturali. Tuttavia, l’applicabilità del metodo non è affatto verificata nel caso di opere geotecniche, quali fondazioni e strutture di sostegno. Ciò premesso, nel presente articolo si presentano i risultati di un primo tentativo di applicazione del metodo DDBD a strutture di sostegno flessibili soggette a sisma. Per tali opere, così frequentemente impiegate in aree urbane e non, spesso si avverte la necessità di migliorare i metodi di progettazione convenzionali tramite una più diretta relazione tra risposta calcolata e prestazione attesa. Nella nota si evidenziano le incertezze dell’applicabilità della procedura di calcolo alle opere di sostegno e gli aspetti che richiedono significativi approfondimenti. I risultati ottenuti per un caso semplificato di una struttura di sostegno flessibile sono poi criticamente confrontati con quelli ottenuti da analisi pseudo-statiche convenzionali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/143163
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