Il lavoro affronta la crescente necessità diammodernamento dei sistemi colturali del nocciolo (Corylus avellana L.) con lo scopo di valutare la risposta vegeto - produttiva di piante innestate su portinnesto franco di Corylus colurna L. e di piante autoradicate delle varietà italiane Tonda Francescana®, Tonda di Giffoni, Tonda Gentile (sin. Tonda Gentile delle Langhe) e Tonda Gentile Romana in un noccioleto intensivo (500 piante/ha) realizzato nel settembre 2014 in Centro Italia (Deruta, PG). Alla fine del 3° anno dalla messa a dimora, le piante innestate hanno presentato un volume della chioma minore rispetto alle piante autoradicate, ma senza differenze rilevanti nell’altezza, nella percentuale di piante in produzione e nello sviluppo della sezione del tronco. L’80% circa delle piante è entrata in produzione senza differenze tra le due tipologie di piante; l’innesto non sembra quindi influenzare negativamente l’entrata in produzione Le piante innestate mostrano anche una minore larghezza della chioma e minore quantità del legno di risulta della potatura invernale, nonché minori tempi operativi per l’esecuzione di tale pratica colturale. Complessivamente, si può ipotizzare che nelle cultivar vigorose, quali Tonda Francescana® e Tonda di Giffoni, l’innesto determini una riduzione del vigore, in linea con quanto osservato in altre specie; mentre sembra causare un aumento dello sviluppo nelle cultivar poco vigorose, quali Tonda Gentile Romana
Analisi dell’attività vegetativa in piante di nocciolo autoradicate ed innestate.
Farinelli D.
;
2018
Abstract
Il lavoro affronta la crescente necessità diammodernamento dei sistemi colturali del nocciolo (Corylus avellana L.) con lo scopo di valutare la risposta vegeto - produttiva di piante innestate su portinnesto franco di Corylus colurna L. e di piante autoradicate delle varietà italiane Tonda Francescana®, Tonda di Giffoni, Tonda Gentile (sin. Tonda Gentile delle Langhe) e Tonda Gentile Romana in un noccioleto intensivo (500 piante/ha) realizzato nel settembre 2014 in Centro Italia (Deruta, PG). Alla fine del 3° anno dalla messa a dimora, le piante innestate hanno presentato un volume della chioma minore rispetto alle piante autoradicate, ma senza differenze rilevanti nell’altezza, nella percentuale di piante in produzione e nello sviluppo della sezione del tronco. L’80% circa delle piante è entrata in produzione senza differenze tra le due tipologie di piante; l’innesto non sembra quindi influenzare negativamente l’entrata in produzione Le piante innestate mostrano anche una minore larghezza della chioma e minore quantità del legno di risulta della potatura invernale, nonché minori tempi operativi per l’esecuzione di tale pratica colturale. Complessivamente, si può ipotizzare che nelle cultivar vigorose, quali Tonda Francescana® e Tonda di Giffoni, l’innesto determini una riduzione del vigore, in linea con quanto osservato in altre specie; mentre sembra causare un aumento dello sviluppo nelle cultivar poco vigorose, quali Tonda Gentile RomanaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.