L’articolo prende le mosse dall’esame della recente edizione Teubner, precedu- ta da commentario, dei Carmina profana di Draconzio a cura di O. Zwierlein (de Gruyter 2017) e ripropone, arricchendone i risvolti, le risultanze della collazione del codex Neapolita- nus IV E 48 già pubblicate in “RFIC” 1998 e dedicate alla definizione del rapporto intercor- rente fra le due copie di Romul. 10 (Medea) ivi presenti. Disgraziatamente l’editore teubneria- no commette numerosi errori di lettura del manoscritto vergato di mano di Galbiato in umani- stica corsiva, che ne inficiano totalmente la valutazione della tradizione ms. superstite. E in- fatti, in conseguenza principalmente di questi errori di lettura, diventati in lui ‘errores separa- tivi’, non riesce a vedere che l’apografo corsiveggiante di Galbiato è il testimone unico del perduto exemplar Bobiense e la copia, rilegata di séguito nel codice napoletano, semplice trascrizione calligrafica di quell’apografo.
Modi 'profani' di editare i Carmina profana di Draconzio. A margine della recente edizione Zwierlein
L. Zurli
2018
Abstract
L’articolo prende le mosse dall’esame della recente edizione Teubner, precedu- ta da commentario, dei Carmina profana di Draconzio a cura di O. Zwierlein (de Gruyter 2017) e ripropone, arricchendone i risvolti, le risultanze della collazione del codex Neapolita- nus IV E 48 già pubblicate in “RFIC” 1998 e dedicate alla definizione del rapporto intercor- rente fra le due copie di Romul. 10 (Medea) ivi presenti. Disgraziatamente l’editore teubneria- no commette numerosi errori di lettura del manoscritto vergato di mano di Galbiato in umani- stica corsiva, che ne inficiano totalmente la valutazione della tradizione ms. superstite. E in- fatti, in conseguenza principalmente di questi errori di lettura, diventati in lui ‘errores separa- tivi’, non riesce a vedere che l’apografo corsiveggiante di Galbiato è il testimone unico del perduto exemplar Bobiense e la copia, rilegata di séguito nel codice napoletano, semplice trascrizione calligrafica di quell’apografo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.