Entrambi commissionati dal Duca Federico da Montefeltro, lo studiolo di Urbino (realizzato tra il 1473 e il 1476) e quello di Gubbio (realizzato tra il 1479 e il 1482, e conservato, dal 1996, presso la Gallery 501 del Metropolitan Museum di New York) presentano affinità tali da renderli gemelli, sebbene solo apparentemente. Focalizzando l’attenzione sull’apparato decorativo, infatti, risulta evidente la presenza di elementi distintivi. In questo senso un ruolo determinate è assunto dall’analisi della finitura a lacunari che, pur accomunando il caso urbinate e quello eugubino, presenta differenze sostanziali (legate, in primo luogo, alla diversa organizzazione spaziale). Nonostante si tratti di una componente circoscritta, l’analisi del soffitto dello studiolo di Gubbio (dai punti di vista compositivo, costruttivo e materico), mette in luce l’integrazione di aspetti scientifici (quali l’attenta impostazione geometrica) e artistici (quali l’introduzione di espedienti illusionistici), che sintetizzano perfettamente i principi dell’umanesimo matematico propugnato dalla corte feltresca.
“Con una disinvoltura davvero fantastica”. Sul soffitto cassettonato dello studiolo di Gubbio
Belardi, Paolo
;Ramaccini, Giovanna
2017
Abstract
Entrambi commissionati dal Duca Federico da Montefeltro, lo studiolo di Urbino (realizzato tra il 1473 e il 1476) e quello di Gubbio (realizzato tra il 1479 e il 1482, e conservato, dal 1996, presso la Gallery 501 del Metropolitan Museum di New York) presentano affinità tali da renderli gemelli, sebbene solo apparentemente. Focalizzando l’attenzione sull’apparato decorativo, infatti, risulta evidente la presenza di elementi distintivi. In questo senso un ruolo determinate è assunto dall’analisi della finitura a lacunari che, pur accomunando il caso urbinate e quello eugubino, presenta differenze sostanziali (legate, in primo luogo, alla diversa organizzazione spaziale). Nonostante si tratti di una componente circoscritta, l’analisi del soffitto dello studiolo di Gubbio (dai punti di vista compositivo, costruttivo e materico), mette in luce l’integrazione di aspetti scientifici (quali l’attenta impostazione geometrica) e artistici (quali l’introduzione di espedienti illusionistici), che sintetizzano perfettamente i principi dell’umanesimo matematico propugnato dalla corte feltresca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.