La crisi dei partiti nelle società e nelle democrazie contemporanee si compone di punti di osservazioni diversi, che richiedono uno profondo sforzo analitico per studiare e per cercare di comprendere la mutata relazione esistente tra cittadini e partiti politici. Dopo la crisi dei partiti di massa, infatti, s’inaugura, anche in Italia, una stagione molto critica per le forme tradizionali dell’organizzazione politica, che si configura come crisi ideologica, organizzativa e istituzionale. I principali indicatori di tale crisi sono riconducibili a: i) crescita della distanza tra le istituzioni democratiche e i cittadini-elettori, ii) diminuzione progressiva del numero dei militanti e dei tesserati ai partiti; iii) costante decrescita della partecipazione politico-elettorale a tutti i livelli istituzionali. Per contro, tra XX e XXI secolo, i partiti rafforzano la propria struttura elettorale e il peso dell’attività parlamentare all’interno delle istituzioni, diventando sempre più spesso «state-centered parties», caratterizzati dalla progressiva riduzione delle forme d’insediamento territoriale e per la crescita dell’importanza attribuita agli organismi centrali e agli esponenti delle assemblee rappresentative eletti soprattutto nei Parlamenti nazionali, a discapito dei dirigenti interni e della classe politica partitica in senso stretto. Ne conseguono modifiche rilevanti del modello organizzativo e delle funzioni politiche, che caratterizzano i partiti anche nella fase nuova inaugurata duranti i primi anni Duemila. A partire da questo scenario di riferimento, l’obiettivo è – evidentemente – centrare l’attenzione sul contesto umbro, per analizzare il processo di trasformazione che investe i partiti a livello regionale. Al riguardo, dall’inizio dell’età regionalista ad oggi, è possibile individuare tre diverse fasi politico-istituzionali: a) dal 1970 al 1992, durante gli anni della prima Repubblica, quando anche in Umbria si registra progressivamente la trasformazione del sistema politico centrato sui partiti tradizionali; b) dal 1994 ai primi anni Duemila, durante la cosiddetta seconda Repubblica, quando a livello regionale torna a riflettersi lo stravolgimento registrato a livello nazionale, con la comparsa di nuove forme di organizzazione politica; c) l’epoca attuale dei primi anni Duemila, con una ulteriore fase di riassestamento del sistema politico regionale dietro profonde modifiche registrate dai partiti protagonisti della fase precedente. Con riferimento a queste diverse stagioni politiche, si cercherà di ripercorrerne il processo storico del mutamento, prestando particolare attenzione al mutato contesto sociale e politico e alle caratteristiche intrinseche ai partiti medesimi. Questo lavoro e l’analisi che ne consegue verranno distinti considerando sia i partiti di sinistra e di centrosinistra sia quelli di destra e di centrodestra, operando approfondimenti specifici e specifiche comparazioni di carattere storico-politologico.

La crisi dei partiti e del regionalismo. Il caso ‘esemplare’ dell’Umbria rossa

Campi A.;Damiani M.
2018

Abstract

La crisi dei partiti nelle società e nelle democrazie contemporanee si compone di punti di osservazioni diversi, che richiedono uno profondo sforzo analitico per studiare e per cercare di comprendere la mutata relazione esistente tra cittadini e partiti politici. Dopo la crisi dei partiti di massa, infatti, s’inaugura, anche in Italia, una stagione molto critica per le forme tradizionali dell’organizzazione politica, che si configura come crisi ideologica, organizzativa e istituzionale. I principali indicatori di tale crisi sono riconducibili a: i) crescita della distanza tra le istituzioni democratiche e i cittadini-elettori, ii) diminuzione progressiva del numero dei militanti e dei tesserati ai partiti; iii) costante decrescita della partecipazione politico-elettorale a tutti i livelli istituzionali. Per contro, tra XX e XXI secolo, i partiti rafforzano la propria struttura elettorale e il peso dell’attività parlamentare all’interno delle istituzioni, diventando sempre più spesso «state-centered parties», caratterizzati dalla progressiva riduzione delle forme d’insediamento territoriale e per la crescita dell’importanza attribuita agli organismi centrali e agli esponenti delle assemblee rappresentative eletti soprattutto nei Parlamenti nazionali, a discapito dei dirigenti interni e della classe politica partitica in senso stretto. Ne conseguono modifiche rilevanti del modello organizzativo e delle funzioni politiche, che caratterizzano i partiti anche nella fase nuova inaugurata duranti i primi anni Duemila. A partire da questo scenario di riferimento, l’obiettivo è – evidentemente – centrare l’attenzione sul contesto umbro, per analizzare il processo di trasformazione che investe i partiti a livello regionale. Al riguardo, dall’inizio dell’età regionalista ad oggi, è possibile individuare tre diverse fasi politico-istituzionali: a) dal 1970 al 1992, durante gli anni della prima Repubblica, quando anche in Umbria si registra progressivamente la trasformazione del sistema politico centrato sui partiti tradizionali; b) dal 1994 ai primi anni Duemila, durante la cosiddetta seconda Repubblica, quando a livello regionale torna a riflettersi lo stravolgimento registrato a livello nazionale, con la comparsa di nuove forme di organizzazione politica; c) l’epoca attuale dei primi anni Duemila, con una ulteriore fase di riassestamento del sistema politico regionale dietro profonde modifiche registrate dai partiti protagonisti della fase precedente. Con riferimento a queste diverse stagioni politiche, si cercherà di ripercorrerne il processo storico del mutamento, prestando particolare attenzione al mutato contesto sociale e politico e alle caratteristiche intrinseche ai partiti medesimi. Questo lavoro e l’analisi che ne consegue verranno distinti considerando sia i partiti di sinistra e di centrosinistra sia quelli di destra e di centrodestra, operando approfondimenti specifici e specifiche comparazioni di carattere storico-politologico.
2018
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1444666
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