Con l’avvento delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), si assiste, in ambito turistico, ad un forte mutamento dell’ambiente competitivo che ha portato all’ampliamento ed alla ridefinizione dei confini della tradizionale filiera turistica (Pencarelli, 2010; Pencarelli, Gregori, 2009; Buhalis e Law, 2008, Buhalis e Laws, 2001). Si delinea, così, un nuovo scenario caratterizzato, in particolare, dalla crescente importanza assunta dai nuovi attori turistici web based (Booking, Airbnb, Tripadvisor, Trivago, Uber, Flixbus, ecc.). Una trasformazione profonda che sta determinando, al contempo, significativi cambiamenti in termini di strategie e di politiche di marketing, anche e soprattutto per il comparto turistico tradizionale (Pencarelli et al., 2015; Middleton e Clarke, 2012). Le imprese turistiche (hotels, ristoranti, musei, ecc.) infatti, pur offrendo un servizio o un’esperienza offline, si trovano oggi, per sopravvivere, a dover competere innanzitutto e soprattutto on-line, consapevoli del fatto che non essere visibili sul web equivale spesso a non esistere (Cioppi et al., 2016). La recente letteratura (Khobzi, Teimourpour, 2014; Yang, Albers, 2013; Horster, Gottschalk, 2012; Inversini et al., 2010) descrive, inoltre, i clienti come soggetti attivi e come nuovi protagonisti di una filiera sempre più corta e disintermediata. Le tecniche di web marketing e di social media marketing diventano, quindi, attività necessarie per interagire con i clienti 2.0 e per permettere, a questi ultimi, di svolgere a pieno la loro funzione di co-creatori del servizio o dell’esperienza. Di fronte a tale scenario di mutamento, emerso con evidenza e chiarezza nel comparto alberghiero (Pencarelli et Al., 2015), il presente contributo si pone l'obiettivo di capire se e quanto questa dinamica possa essere estesa, in modo analogo, anche al comparto della ristorazione.

L’importanza del web 2.0 nel marketing della ristorazione: il caso dei ristoranti di Pesaro e Urbino

Forlani Fabio;
2017

Abstract

Con l’avvento delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), si assiste, in ambito turistico, ad un forte mutamento dell’ambiente competitivo che ha portato all’ampliamento ed alla ridefinizione dei confini della tradizionale filiera turistica (Pencarelli, 2010; Pencarelli, Gregori, 2009; Buhalis e Law, 2008, Buhalis e Laws, 2001). Si delinea, così, un nuovo scenario caratterizzato, in particolare, dalla crescente importanza assunta dai nuovi attori turistici web based (Booking, Airbnb, Tripadvisor, Trivago, Uber, Flixbus, ecc.). Una trasformazione profonda che sta determinando, al contempo, significativi cambiamenti in termini di strategie e di politiche di marketing, anche e soprattutto per il comparto turistico tradizionale (Pencarelli et al., 2015; Middleton e Clarke, 2012). Le imprese turistiche (hotels, ristoranti, musei, ecc.) infatti, pur offrendo un servizio o un’esperienza offline, si trovano oggi, per sopravvivere, a dover competere innanzitutto e soprattutto on-line, consapevoli del fatto che non essere visibili sul web equivale spesso a non esistere (Cioppi et al., 2016). La recente letteratura (Khobzi, Teimourpour, 2014; Yang, Albers, 2013; Horster, Gottschalk, 2012; Inversini et al., 2010) descrive, inoltre, i clienti come soggetti attivi e come nuovi protagonisti di una filiera sempre più corta e disintermediata. Le tecniche di web marketing e di social media marketing diventano, quindi, attività necessarie per interagire con i clienti 2.0 e per permettere, a questi ultimi, di svolgere a pieno la loro funzione di co-creatori del servizio o dell’esperienza. Di fronte a tale scenario di mutamento, emerso con evidenza e chiarezza nel comparto alberghiero (Pencarelli et Al., 2015), il presente contributo si pone l'obiettivo di capire se e quanto questa dinamica possa essere estesa, in modo analogo, anche al comparto della ristorazione.
2017
9788890739491
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1447025
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