La sorgente di Alzabove è ubicata nel comune di Foligno a circa 50 km da Perugia, in destra idrografica del Fiume Menotre. Questa sorgente viene captata mediante una galleria drenante e, dalla metà degli anni ’60, alimenta l’acquedotto consorziale del Menotre. Data l’importanza che riveste per l’approvigionamento idrico della media valle Umbra, la sorgente di Alzabove è stata oggetto di vari studi mirati all’analisi della circolazione idrica sotterranea e allo studio delle fasi di esaurimento (Conversini & Tazioli, 1994, Guidobaldi et alii, 1996). Dal 1997, la Regione dell’Umbria in base a quanto previsto dal P.R.I.S.M.A.S. (Progetto Interregionale di Sorveglianza e Monitoraggio delle Acque Sotterranee) ha installato all'interno dell’opera di presa della sorgente una strumentazione per la misura della conducibilità, della temperatura e della portata in continuo (Checcucci et alii, 1998). Sulla base dei dati di portata e nei limiti dei dati termo-pluviometrici a disposizione si è proceduto a: 1) individuazione del bacino idrogeologico; 2) analisi della fase di esaurimento per il 1998; 3) determinazione dei tempi di risposta delle portate alle precipitazioni; 4) analisi delle portate della sorgente dal 1959 al 1993; 5) verificare se la serie storica delle portate fosse condizionata dai trend climatici in atto nella regione italiana. L’area studiata si trova nella porzione dell’Appennino Umbro-Marchigiano denominato in letteratura come “ruga interna” (Scarsella, 1951). Nell’area rilevata affiorano terreni appartenenti alla Successione Umbro-Marchigiana che vanno dai Calcari Diasprigni al Bisciaro; inoltre una serie di sedimenti fluvio-lacustri ricoprono il piano tettono-carsico di Verchiano e la parte nord-orientale della carta (Gregori, 1990). Da un punto di vista strutturale l’area è costituita da due sovrascorrimenti che racchiudono una anticlinale che tende a rovesciare verso oriente. La sorgente, di tipo lineare, è localizzata a contatto tra la formazione delle Marne a Fucoidi (permeabilità molto bassa) e la Maiolica (altamente permeabile per fratturazione e carsismo). Sulla base delle caratteristiche geologico-strutturali e idrogeologiche delle formazioni affioranti è stata individuata un’area di ricarica di circa 15 km2. Questa è stata successivamente verificata mediante un’analisi della serie afflussi-deflussi e confrontando le portate della sorgente con quelle del fiume Menotre misurate in una sezione a valle della sorgente. Sulla base dei dati di portata misurati in continuo dalla Regione dell’Umbria durante il periodo 28 gennaio 1998 - 11 gennaio 1999 è stato studiato l’idrogramma della sorgente di Alzabove ed individuata la fase di esaurimento della sorgente. La curva di esaurimento ottenuta è risultata descritta analiticamente da due funzioni; una tipo rettilineo per la fase iniziale ed una di tipo esponenziale per la fase finale (coeff. di esaurimento pari a 1,6 * 10-3 giorni –1) . Nella fase iniziale dell’esaurimento il deflusso della sorgente, a causa delle portate elevate, è avvenuta in regime turbolento, facendo mancare le condizioni di validità dell’equazione di Darcy su cui è basata l’equazione di Maillet. L’analisi dei tempi di risposta ha messo in evidenza una rapida reazione tra afflussi e deflussi; si osserva per ogni precipitazione un picco di portata a circa 24 h dagli eventi piovosi che si esaurisce gradualmente nelle 24 h successive. L’elevata fatturazione della formazione della Maiolica nei pressi della sorgente permette alle precipitazioni di infiltrarsi e di influire sui deflussi molto rapidamente. Un’analisi delle portate e delle precipitazioni per il periodo 1959-1993 ha messo in evidenza una perdita nei deflussi di circa 0.088 l/s/mese. La chiara diminuzione delle portate in questo intervallo di tempo rispecchia l’andamento di altre importanti sorgenti umbre come Bagnara e Scirca. Ad esempio la sorgente di Bagnara nel periodo 1974-1998 ha mostrato un gradiente delle portate di circa -0,19 l/s/mese (Valigi, 1998). Questa variazione dei deflussi è associato ad un trend climatico in atto sulla regione italiana, caratterizzato da una diminuzione della piovosità, un lieve aumento della temeperatura ed un incremento delle intensità delle piogge (Cambi & Dragoni, 2001; Brunetti et alii, 2001). Una regressione lineare multipla tra portate medie annue (Qn) e precipitazioni medie annue ha messo in evidenza una inspiegata maggior dipendenza delle portate (Qn) alle precipitazioni dei due anni precedenti e quelle dell’anno di osservazione (Pn-2 ePn).
La sorgente di Alzabove (Foligno – PG): Studio idrogeologico ed effetti dei trend climatici sulle portate.
DRAGONI, Valter Ulderico
2001
Abstract
La sorgente di Alzabove è ubicata nel comune di Foligno a circa 50 km da Perugia, in destra idrografica del Fiume Menotre. Questa sorgente viene captata mediante una galleria drenante e, dalla metà degli anni ’60, alimenta l’acquedotto consorziale del Menotre. Data l’importanza che riveste per l’approvigionamento idrico della media valle Umbra, la sorgente di Alzabove è stata oggetto di vari studi mirati all’analisi della circolazione idrica sotterranea e allo studio delle fasi di esaurimento (Conversini & Tazioli, 1994, Guidobaldi et alii, 1996). Dal 1997, la Regione dell’Umbria in base a quanto previsto dal P.R.I.S.M.A.S. (Progetto Interregionale di Sorveglianza e Monitoraggio delle Acque Sotterranee) ha installato all'interno dell’opera di presa della sorgente una strumentazione per la misura della conducibilità, della temperatura e della portata in continuo (Checcucci et alii, 1998). Sulla base dei dati di portata e nei limiti dei dati termo-pluviometrici a disposizione si è proceduto a: 1) individuazione del bacino idrogeologico; 2) analisi della fase di esaurimento per il 1998; 3) determinazione dei tempi di risposta delle portate alle precipitazioni; 4) analisi delle portate della sorgente dal 1959 al 1993; 5) verificare se la serie storica delle portate fosse condizionata dai trend climatici in atto nella regione italiana. L’area studiata si trova nella porzione dell’Appennino Umbro-Marchigiano denominato in letteratura come “ruga interna” (Scarsella, 1951). Nell’area rilevata affiorano terreni appartenenti alla Successione Umbro-Marchigiana che vanno dai Calcari Diasprigni al Bisciaro; inoltre una serie di sedimenti fluvio-lacustri ricoprono il piano tettono-carsico di Verchiano e la parte nord-orientale della carta (Gregori, 1990). Da un punto di vista strutturale l’area è costituita da due sovrascorrimenti che racchiudono una anticlinale che tende a rovesciare verso oriente. La sorgente, di tipo lineare, è localizzata a contatto tra la formazione delle Marne a Fucoidi (permeabilità molto bassa) e la Maiolica (altamente permeabile per fratturazione e carsismo). Sulla base delle caratteristiche geologico-strutturali e idrogeologiche delle formazioni affioranti è stata individuata un’area di ricarica di circa 15 km2. Questa è stata successivamente verificata mediante un’analisi della serie afflussi-deflussi e confrontando le portate della sorgente con quelle del fiume Menotre misurate in una sezione a valle della sorgente. Sulla base dei dati di portata misurati in continuo dalla Regione dell’Umbria durante il periodo 28 gennaio 1998 - 11 gennaio 1999 è stato studiato l’idrogramma della sorgente di Alzabove ed individuata la fase di esaurimento della sorgente. La curva di esaurimento ottenuta è risultata descritta analiticamente da due funzioni; una tipo rettilineo per la fase iniziale ed una di tipo esponenziale per la fase finale (coeff. di esaurimento pari a 1,6 * 10-3 giorni –1) . Nella fase iniziale dell’esaurimento il deflusso della sorgente, a causa delle portate elevate, è avvenuta in regime turbolento, facendo mancare le condizioni di validità dell’equazione di Darcy su cui è basata l’equazione di Maillet. L’analisi dei tempi di risposta ha messo in evidenza una rapida reazione tra afflussi e deflussi; si osserva per ogni precipitazione un picco di portata a circa 24 h dagli eventi piovosi che si esaurisce gradualmente nelle 24 h successive. L’elevata fatturazione della formazione della Maiolica nei pressi della sorgente permette alle precipitazioni di infiltrarsi e di influire sui deflussi molto rapidamente. Un’analisi delle portate e delle precipitazioni per il periodo 1959-1993 ha messo in evidenza una perdita nei deflussi di circa 0.088 l/s/mese. La chiara diminuzione delle portate in questo intervallo di tempo rispecchia l’andamento di altre importanti sorgenti umbre come Bagnara e Scirca. Ad esempio la sorgente di Bagnara nel periodo 1974-1998 ha mostrato un gradiente delle portate di circa -0,19 l/s/mese (Valigi, 1998). Questa variazione dei deflussi è associato ad un trend climatico in atto sulla regione italiana, caratterizzato da una diminuzione della piovosità, un lieve aumento della temeperatura ed un incremento delle intensità delle piogge (Cambi & Dragoni, 2001; Brunetti et alii, 2001). Una regressione lineare multipla tra portate medie annue (Qn) e precipitazioni medie annue ha messo in evidenza una inspiegata maggior dipendenza delle portate (Qn) alle precipitazioni dei due anni precedenti e quelle dell’anno di osservazione (Pn-2 ePn).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.