La Seconda Repubblica, come viene convenzionalmente definita la fase politico-istituzionale apertasi con la crisi irreversibile del sistema partitico che aveva segnato il primo cinquantennio della storia repubblicana dell’Italia, è stata caratterizzata da numerosi tentativi di riforma (in particolare della legge elettorale). Ma nessuno di essi è riuscito a stabilizzare, secondo gli auspici e le previsioni, il passaggio verso un modello di democrazia di stampo maggioritario. Il fallimento di questi tentativi ha anzi prodotto il suo contrario: il ritorno ad un sistema politico-partitico di stampo essenzialmente proporzionalistico e consociativo. Un esito che va letto anche alla luce di alcune ambiguità di fondo presenti nella Costituzione repubblicana e relative in particolare all’assetto di poteri previsto da quest’ultima.
Tra leggi elettorali e riforme istituzionali: trent’anni di una transizione ancora aperta.
Clementi, Francesco
2018
Abstract
La Seconda Repubblica, come viene convenzionalmente definita la fase politico-istituzionale apertasi con la crisi irreversibile del sistema partitico che aveva segnato il primo cinquantennio della storia repubblicana dell’Italia, è stata caratterizzata da numerosi tentativi di riforma (in particolare della legge elettorale). Ma nessuno di essi è riuscito a stabilizzare, secondo gli auspici e le previsioni, il passaggio verso un modello di democrazia di stampo maggioritario. Il fallimento di questi tentativi ha anzi prodotto il suo contrario: il ritorno ad un sistema politico-partitico di stampo essenzialmente proporzionalistico e consociativo. Un esito che va letto anche alla luce di alcune ambiguità di fondo presenti nella Costituzione repubblicana e relative in particolare all’assetto di poteri previsto da quest’ultima.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.