Il confronto tra i recenti risultati ottenuti dal gruppo di neuroscienziati della University of California di Berkeley guidati da Alex Huth (2016) sulla rappresentazione del linguaggio nel sistema semantico cerebrale e quelli, oramai consolidati, degli effetti sulla salute della narrazione emotivamente coinvolgente (Pennebaker & Seagal, 1999), permette di cogliere un nesso tra le basi neurobiologiche del comportamento umano e quelle psicologiche. Le parole curano, è un fatto, come uccidono o deprimono, perché risulta sempre più evidente oggi quanto potente sia il loro effetto sul nostro cervello. Il linguaggio umano coinvolge massivamente le aree corticali attivando un sistema semantico organizzato in intricati pattern neurali, che sembrano essere simili tra individuo e individuo, suggerendo una loro origine biologica più che esperienziale, innata più che acquisita. È la lingua che acquisiamo, ma il linguaggio e i suoi concetti li possediamo. La dischiusura emotiva attraverso la narrazione affida alle parole un potere curante perché permette di risolvere, attraverso la parola, quelle dissonanze neuro-cognitive che il trauma ha generato, riconciliando un conflitto tra un senso fenomenologico, emerso dall’esperienza traumatica, con quello naturale, biologico, dei significati.

I benefici della narrazione emotivamente coinvolgente sulla salute

Federici, Stefano
2019

Abstract

Il confronto tra i recenti risultati ottenuti dal gruppo di neuroscienziati della University of California di Berkeley guidati da Alex Huth (2016) sulla rappresentazione del linguaggio nel sistema semantico cerebrale e quelli, oramai consolidati, degli effetti sulla salute della narrazione emotivamente coinvolgente (Pennebaker & Seagal, 1999), permette di cogliere un nesso tra le basi neurobiologiche del comportamento umano e quelle psicologiche. Le parole curano, è un fatto, come uccidono o deprimono, perché risulta sempre più evidente oggi quanto potente sia il loro effetto sul nostro cervello. Il linguaggio umano coinvolge massivamente le aree corticali attivando un sistema semantico organizzato in intricati pattern neurali, che sembrano essere simili tra individuo e individuo, suggerendo una loro origine biologica più che esperienziale, innata più che acquisita. È la lingua che acquisiamo, ma il linguaggio e i suoi concetti li possediamo. La dischiusura emotiva attraverso la narrazione affida alle parole un potere curante perché permette di risolvere, attraverso la parola, quelle dissonanze neuro-cognitive che il trauma ha generato, riconciliando un conflitto tra un senso fenomenologico, emerso dall’esperienza traumatica, con quello naturale, biologico, dei significati.
2019
978-88-9392-065-0
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