Nested markets: aspetti teorici e applicativi

Il concetto di nested market è diverso da quello di mercato di nicchia o di mercato locale in quanto caratterizzato da una permeabilità dei suoi confini e dall’esistenza di forme di autoregolamentazione basate sulla presenza di accordi formali ed informali tra gli attori dello scambio. Tali accordi hanno basi anche molto diverse che vanno dal riconoscimento dell’uso di risorse comuni, all’importanza della reputazione e delle specificità del capitale locale sia umano che ambientale. I nested market non nascono per caso ma sono il risultato diretto o indiretto di lotte sociali, conseguenti a fallimenti del mercato, attraverso le quali attori diversi ridefiniscono e difendono i propri diritti. Nascono per dare risposte originali a problemi locali, ma di interesse globale. Costituiscono, quindi, dei veri e propri precursori di potenziali mercati basati su nuovi prodotti e nuovi servizi. In questo rappresentano uno strumento attraverso il quale le aree rurali ed in particolare quelle fragili rispondono alle nuove esigenze delle proprie comunità e della società civile. I meccanismi di nascita e sviluppo dei “nested market” sono molto diversificati e legati alla storia, agli attori ed alle istituzioni del territorio, per questo si presentano in molteplici forme, anche se, molte volte, sono legati da caratteristiche comuni che, indipendentemente dalla loro origine e localizzazione li distinguono dai segmenti e dalle nicchie del mercato convenzionale. In questo articolo proviamo a dare un inquadramento teorico al concetto di nested market facendo riferimento a tre approcci teorici, l’economia neo-istituzionale, la network analysis e la politica economica, che possono spiegare la nascita, affermazione e evoluzione di queste nuove forme di mercato che stanno diventando sempre di più un elemento vitale per lo sviluppo rurale ed in particolare per le aree fragili.