Il sistema manifatturiero italiano del comparto arredo è composto da piccole e medie imprese (PMI) che detengono una tradizione produttiva di eccellenza, basata su conoscenze e processi artigianali. Se da un lato le PMI sono legate al “saper fare” storicizzato, dall’altro necessitano di effi caci percorsi di innovazione nel design e nella produzione. Attraverso modelli di manifattura 4.0, alcune aziende leader di fi liera sviluppano trasformazioni a vari livelli, connettendo tecnologie innovative e processi artigianali tradizionali. Ne deriva l’incremento di sistemi di digitalizzazione e di sviluppo gestionale del processo manifatturiero per l’ottimizzazione del time to market o per un migliore utilizzo di materiali, conoscenze e risorse già presenti in azienda. È questo il caso dell’introduzione dei processi di reverse engineering design e di archivio digitale come strumenti di gestione della produzione e di percorsi di progetto. Un ulteriore ambito di interesse è rappresentato dall’introduzione di sistemi robotici nella fi liera di stampo artigianale. È questo un elemento di digitalizzazione che va oltre gli archivi e la gestione della manifattura e rappresenta un vero e proprio supporto alla realizzazione della qualità artigiana, inserendo “assistenti” robotici al servizio del maestro artigiano. La ricerca presenta tre casi pilota del territorio toscano che hanno implementato questo modello operativo. I casi di studio presentano processi di fi liera supportati da sistemi tecnologici o robotici avanzati, conferendo alla maestria artigianale nuovi “gradi di libertà” e integrando nuovi materiali alla tradizionale produzione. Nell’ambito di questa nuova capacità manifatturiera, la cultura del progetto assume un ruolo cruciale nella visione di prodotto e nell’equilibrio tra saper fare storico e processi di innovazione.
Advanced Craftsmanship nell’arredo. Il comparto toscano tra tradizione e innovazione 4.0
Benedetta Terenzi;
2019
Abstract
Il sistema manifatturiero italiano del comparto arredo è composto da piccole e medie imprese (PMI) che detengono una tradizione produttiva di eccellenza, basata su conoscenze e processi artigianali. Se da un lato le PMI sono legate al “saper fare” storicizzato, dall’altro necessitano di effi caci percorsi di innovazione nel design e nella produzione. Attraverso modelli di manifattura 4.0, alcune aziende leader di fi liera sviluppano trasformazioni a vari livelli, connettendo tecnologie innovative e processi artigianali tradizionali. Ne deriva l’incremento di sistemi di digitalizzazione e di sviluppo gestionale del processo manifatturiero per l’ottimizzazione del time to market o per un migliore utilizzo di materiali, conoscenze e risorse già presenti in azienda. È questo il caso dell’introduzione dei processi di reverse engineering design e di archivio digitale come strumenti di gestione della produzione e di percorsi di progetto. Un ulteriore ambito di interesse è rappresentato dall’introduzione di sistemi robotici nella fi liera di stampo artigianale. È questo un elemento di digitalizzazione che va oltre gli archivi e la gestione della manifattura e rappresenta un vero e proprio supporto alla realizzazione della qualità artigiana, inserendo “assistenti” robotici al servizio del maestro artigiano. La ricerca presenta tre casi pilota del territorio toscano che hanno implementato questo modello operativo. I casi di studio presentano processi di fi liera supportati da sistemi tecnologici o robotici avanzati, conferendo alla maestria artigianale nuovi “gradi di libertà” e integrando nuovi materiali alla tradizionale produzione. Nell’ambito di questa nuova capacità manifatturiera, la cultura del progetto assume un ruolo cruciale nella visione di prodotto e nell’equilibrio tra saper fare storico e processi di innovazione.File | Dimensione | Formato | |
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