Jason Mittell (2015) sostiene che alcune serie televisive degli ultimi due decenni siano sempre più narrativamente complesse. La complessità di queste serie televisive, quelle che hanno fatto parlare di una “quality tv” o di una “cinematic television”, è evidente nella particolare costruzione del mondo narrativo, dei personaggi, della temporalità, e dell’intreccio. Questa nuova caratterizzazione della serialità narrativa televisiva deve essere considerata una vera e propria sfida teorica lanciata al modello interpretativo del Lector. In realtà si tratta di una sfida molto più ampia rispetto al solo settore delle serie televisive vista la diffusione dei meccanismi della serialità narrativa nei diversi media (Kelleter 2017), dalla letteratura al comics, dal cinema al web. Si tratta di una sfida in quanto il modello interpretativo di Eco si propone non come artificiale, ma come “naturale”, in senso narratologico, in quanto fondato su strutture cognitive e procedure interpretative presupposte come comuni ad ogni individuo. Monica Fludernik aveva infatti definito narratologia naturale ogni modello di interpretazione testuale che riconducesse i propri fondamenti ad un piano cognitivo ed esperienziale. In questa accezione il modello interpretativo del Lector, in ragione del suo fondamento cognitivo e pragmatico, deve poter corrispondere ad ogni tipo di struttura narrativa e ad ogni sua variazione nel tempo. Ma quali sono i punti salienti della sfida che il modello del Lector deve affrontare con la serialità televisiva contemporanea? I meccanismi di costruzione di mondi narrativi complessi e articolati che definiscono la serialità narrativa sono certamente un primo oggetto di interesse per la teoria del Lector. Fondamentale ad esempio nella costruzione di una narrazione seriale è la definizione di un mondo narrativo dotato di una forte coerenza che ne permetta la tenuta su strutture narrative così estese nel tempo. Un altro aspetto, legato alla coesione del mondo narrativo, è quello della costruzione del sistema dei personaggi e in particolare della loro caratterizzazione complessa, vale a dire di personaggi dotati di profondità, di una storia e di sfumature di comportamento. La questione della serialità narrativa è inoltre strettamente legata allo studio del rapporto tra i meccanismi della suspense e della curiosità (v. Baroni) o della tensione narrativa (v. Barbieri), e dei loro effetti sul lettore. A questo ambito si collega la questione della utilizzabilità, o trasponibilità, dei concetti di autore e spettatore modello per l’analisi della serialità televisiva, su cui esiste già una discussione nell’ambito dei tv studies. Il modello del Lector potrebbe fornire una risposta anche alla questione del binge watching, della visione compulsiva di episodi di una serie narrativa. La domanda in questo caso sarebbe, esistono strutture narrative identificabili come binge oriented? Narrazioni che sfruttando la nostra disponibilità ad essere sedotti da particolari forme o dispositivi narrativi impongono allo spettatore una coazione a fruire una serie testuale? Infine la presupposta adattabilità del modello del Lector dovrebbe permettere di affrontare anche altre sfide legate all’interpretazione della narrazione seriale televisiva, interrogandosi sulle sue più recenti trasformazioni, anche nell’ambito dei meccanismi produttivi e distribuitivi. Infatti le cosiddette OTT (Netflix, Amazon Prime, Hulu) hanno trasformato il modo in cui viene proposta, e di conseguenza strutturata, la serialità televisiva. La semiotica del testo del Lector avrà anche queste risposte?

"Lector in serie. I meccanismi della cooperazione interpretativa e la serialità televisiva"

Andrea Bernardelli
2019

Abstract

Jason Mittell (2015) sostiene che alcune serie televisive degli ultimi due decenni siano sempre più narrativamente complesse. La complessità di queste serie televisive, quelle che hanno fatto parlare di una “quality tv” o di una “cinematic television”, è evidente nella particolare costruzione del mondo narrativo, dei personaggi, della temporalità, e dell’intreccio. Questa nuova caratterizzazione della serialità narrativa televisiva deve essere considerata una vera e propria sfida teorica lanciata al modello interpretativo del Lector. In realtà si tratta di una sfida molto più ampia rispetto al solo settore delle serie televisive vista la diffusione dei meccanismi della serialità narrativa nei diversi media (Kelleter 2017), dalla letteratura al comics, dal cinema al web. Si tratta di una sfida in quanto il modello interpretativo di Eco si propone non come artificiale, ma come “naturale”, in senso narratologico, in quanto fondato su strutture cognitive e procedure interpretative presupposte come comuni ad ogni individuo. Monica Fludernik aveva infatti definito narratologia naturale ogni modello di interpretazione testuale che riconducesse i propri fondamenti ad un piano cognitivo ed esperienziale. In questa accezione il modello interpretativo del Lector, in ragione del suo fondamento cognitivo e pragmatico, deve poter corrispondere ad ogni tipo di struttura narrativa e ad ogni sua variazione nel tempo. Ma quali sono i punti salienti della sfida che il modello del Lector deve affrontare con la serialità televisiva contemporanea? I meccanismi di costruzione di mondi narrativi complessi e articolati che definiscono la serialità narrativa sono certamente un primo oggetto di interesse per la teoria del Lector. Fondamentale ad esempio nella costruzione di una narrazione seriale è la definizione di un mondo narrativo dotato di una forte coerenza che ne permetta la tenuta su strutture narrative così estese nel tempo. Un altro aspetto, legato alla coesione del mondo narrativo, è quello della costruzione del sistema dei personaggi e in particolare della loro caratterizzazione complessa, vale a dire di personaggi dotati di profondità, di una storia e di sfumature di comportamento. La questione della serialità narrativa è inoltre strettamente legata allo studio del rapporto tra i meccanismi della suspense e della curiosità (v. Baroni) o della tensione narrativa (v. Barbieri), e dei loro effetti sul lettore. A questo ambito si collega la questione della utilizzabilità, o trasponibilità, dei concetti di autore e spettatore modello per l’analisi della serialità televisiva, su cui esiste già una discussione nell’ambito dei tv studies. Il modello del Lector potrebbe fornire una risposta anche alla questione del binge watching, della visione compulsiva di episodi di una serie narrativa. La domanda in questo caso sarebbe, esistono strutture narrative identificabili come binge oriented? Narrazioni che sfruttando la nostra disponibilità ad essere sedotti da particolari forme o dispositivi narrativi impongono allo spettatore una coazione a fruire una serie testuale? Infine la presupposta adattabilità del modello del Lector dovrebbe permettere di affrontare anche altre sfide legate all’interpretazione della narrazione seriale televisiva, interrogandosi sulle sue più recenti trasformazioni, anche nell’ambito dei meccanismi produttivi e distribuitivi. Infatti le cosiddette OTT (Netflix, Amazon Prime, Hulu) hanno trasformato il modo in cui viene proposta, e di conseguenza strutturata, la serialità televisiva. La semiotica del testo del Lector avrà anche queste risposte?
2019
VS
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1455733
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