Il lavoro descrive una procedura per lo studio dellʹinterazione tra manufatti stradali e corrente idrica durante gli eventi di piena per valutarne il livello di vulnerabilità. Obiettivo non secondario è l’identificazione delle strategie di gestione per migliorare il livello di sicurezza delle strutture e facilitare lo svolgimento delle azioni da intraprendere in caso di emergenza. La procedura, basata su un protocollo operativo che tende a limitare eventuali aspetti non oggettivi del giudizio, consente di valutare la vulnerabilità idraulica di ponti e degli argini stradali mediante un indice sintetico che identifica il grado di vulnerabilità della struttura analizzata. Le condizioni di maggiore rischio idraulico sono dovute alle interferenze tra reticolo fluviale, ponti e argini stradali che si trovano in aree inondabili in quanto non sempre sono strutturalmente e dimensionalmente adeguati per resistere ad eventi di piena con TR> 200 anni. I risultati dello studio hanno dimostrato che il 74% degli ponti presenta una vulnerabilità molto elevata, il 20% alta, il 5% media e infine solo lʹ1% ha una bassa vulnerabilità. Come evidenziato nella Direttiva Alluvioni 2007/60/CE, il passaggio dalla protezione alla gestione del rischio è un punto centrale. In presenza di rischio elevato è richiesta la diffusione di informazioni a tutti coloro che partecipano alle attività di protezione civile e il coinvolgimento di tutti i cittadini. Per questo scopo, è stata anche proposta e testata la struttura di un sistema WebGis, facilmente consultabile, come il primo approccio ICT. Lo studio esamina anche le possibili misure per ridurre la vulnerabilità identificando diversi tipi di interventi strutturali e non.
Vulnerabilità idraulica dei manufatti stradali in area inondabile
Piergiorgio Manciola
Conceptualization
;Silvia Di FrancescoValidation
;Chiara BiscariniInvestigation
;Stefano CasadeiMethodology
2019
Abstract
Il lavoro descrive una procedura per lo studio dellʹinterazione tra manufatti stradali e corrente idrica durante gli eventi di piena per valutarne il livello di vulnerabilità. Obiettivo non secondario è l’identificazione delle strategie di gestione per migliorare il livello di sicurezza delle strutture e facilitare lo svolgimento delle azioni da intraprendere in caso di emergenza. La procedura, basata su un protocollo operativo che tende a limitare eventuali aspetti non oggettivi del giudizio, consente di valutare la vulnerabilità idraulica di ponti e degli argini stradali mediante un indice sintetico che identifica il grado di vulnerabilità della struttura analizzata. Le condizioni di maggiore rischio idraulico sono dovute alle interferenze tra reticolo fluviale, ponti e argini stradali che si trovano in aree inondabili in quanto non sempre sono strutturalmente e dimensionalmente adeguati per resistere ad eventi di piena con TR> 200 anni. I risultati dello studio hanno dimostrato che il 74% degli ponti presenta una vulnerabilità molto elevata, il 20% alta, il 5% media e infine solo lʹ1% ha una bassa vulnerabilità. Come evidenziato nella Direttiva Alluvioni 2007/60/CE, il passaggio dalla protezione alla gestione del rischio è un punto centrale. In presenza di rischio elevato è richiesta la diffusione di informazioni a tutti coloro che partecipano alle attività di protezione civile e il coinvolgimento di tutti i cittadini. Per questo scopo, è stata anche proposta e testata la struttura di un sistema WebGis, facilmente consultabile, come il primo approccio ICT. Lo studio esamina anche le possibili misure per ridurre la vulnerabilità identificando diversi tipi di interventi strutturali e non.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.