L'articolo analizza la sentenza pronunciata dall'Alta Corte del Kenya il 24 maggio 2019 (Constitutional and Human Rights Division of the High Court of Kenya, EG v The Hon. Attorney General of Kenya (Petition no 150 of 2016) and JM and 7 Others v The Hon. Attorney General of Kenya (Petition no 234 of 2016) (consolidated)), con la quale i giudici kenioti si sono aggiunti al lungo elenco di corti costituzionali e supreme che, negli ultimi anni, hanno affrontato la questione della legittimità dell’anti-sodomy law; con la sentenza, in particolare, sono stati respinti i due ricorsi con i quali erano state censurate le sezz. 162(a) (c) e 165 del codice penale in quanto “vaghe” e “indeterminate” , nonché contrarie a diversi principi e libertà costituzionali. Al di là delle, pur rilevanti, ripercussioni negative della posizione assunta dall’Alta Corte keniota sul processo di riconoscimento dei diritti fondamentali delle persone omosessuali, tanto in Kenya quanto a livello globale, tra le chiavi di lettura più interessanti della sentenza indagate nell'articolo figurano la circolazione transnazionale di soluzioni e argomenti giuridici e la prospettiva post-coloniale nel dibattito sul superamento dell’anti-sodomy law.
Il movimento globale verso la depenalizzazione dell’omosessualità si arresta a Nairobi: la High Court del Kenya conferma la legittimità costituzionale dell’anti-sodomy law
Maria Chiara Locchi
2019
Abstract
L'articolo analizza la sentenza pronunciata dall'Alta Corte del Kenya il 24 maggio 2019 (Constitutional and Human Rights Division of the High Court of Kenya, EG v The Hon. Attorney General of Kenya (Petition no 150 of 2016) and JM and 7 Others v The Hon. Attorney General of Kenya (Petition no 234 of 2016) (consolidated)), con la quale i giudici kenioti si sono aggiunti al lungo elenco di corti costituzionali e supreme che, negli ultimi anni, hanno affrontato la questione della legittimità dell’anti-sodomy law; con la sentenza, in particolare, sono stati respinti i due ricorsi con i quali erano state censurate le sezz. 162(a) (c) e 165 del codice penale in quanto “vaghe” e “indeterminate” , nonché contrarie a diversi principi e libertà costituzionali. Al di là delle, pur rilevanti, ripercussioni negative della posizione assunta dall’Alta Corte keniota sul processo di riconoscimento dei diritti fondamentali delle persone omosessuali, tanto in Kenya quanto a livello globale, tra le chiavi di lettura più interessanti della sentenza indagate nell'articolo figurano la circolazione transnazionale di soluzioni e argomenti giuridici e la prospettiva post-coloniale nel dibattito sul superamento dell’anti-sodomy law.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.