L'articolo tratta dell'inquadramento normativo e della collocazione ordinamentale della disciplina UE dei servizi di pagamento come ridefinita dalla Direttiva 2366 del 2015 – la c.d. PSD2 – avuto riguardo al relativo coordinamento con altre disposizioni UE e nazionali in materia. In particolare, il lavoro mira a risolvere alcune questioni interpretative derivanti dal tutt'altro che pacifico coordinamento tra le disposizioni del nuovo framework armonizzato UE in materia di servizi di pagamento di cui alla PSD2 e la disciplina nazionale, del tutto particolare e multilivello, della materia dei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni italiane, i quali viste le loro specificità sono stati, tra l'altro, per lungo tempo considerati per molti aspetti oggetto di uno ius singulare e quindi anche estranei all'ambito di applicazione delle norme UE in materia di pagamenti. A tal fine l'articolo provvede innanzitutto ad analizzare la portata della riperimetrazione (in senso espansivo) attuata con la PSD2 dell’ambito di applicazione del framework armonizzato UE dei servizi di pagamento nel mercato interno e ad individuare il suo nuovo "dark side", quale demarcato dal relativo "negative scope". E' quindi affrontata la "questione" dell’an, del quando e del quomodo dell’applicazione del nuovo framework UE in materia anche ai servizi di pagamento che riguardano le PP.AA., nonché approfondito il tema del corretto trattamento regolamentare di quest'ultimi con riferimento ad alcuni fondamentali aspetti del nuovo framework UE, come quelli del: 1) se e come le convenzioni di tesoreria debbano essere adottate e rese conformi al nuovo quadro giuridico UE; 2) diritto all'accesso on-line da parte di terzi agli speciali "conti di pagamento" costituiti dai "conti di tesoreria"; 3) rapporto PA e proprio Tesoriere, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti delle spese e commissioni dei servizi, dell'applicazione del c.d. surcharge e dei "tempi di esecuzione" massimi di un ordine di pagamento in caso di "mandati" di pagamento.

Collocazione ordinamentale del nuovo framework regolamentare UE dei servizi di pagamento di cui alla PSD2 e “singolarità” dei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni.

simone mezzacapo
2020

Abstract

L'articolo tratta dell'inquadramento normativo e della collocazione ordinamentale della disciplina UE dei servizi di pagamento come ridefinita dalla Direttiva 2366 del 2015 – la c.d. PSD2 – avuto riguardo al relativo coordinamento con altre disposizioni UE e nazionali in materia. In particolare, il lavoro mira a risolvere alcune questioni interpretative derivanti dal tutt'altro che pacifico coordinamento tra le disposizioni del nuovo framework armonizzato UE in materia di servizi di pagamento di cui alla PSD2 e la disciplina nazionale, del tutto particolare e multilivello, della materia dei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni italiane, i quali viste le loro specificità sono stati, tra l'altro, per lungo tempo considerati per molti aspetti oggetto di uno ius singulare e quindi anche estranei all'ambito di applicazione delle norme UE in materia di pagamenti. A tal fine l'articolo provvede innanzitutto ad analizzare la portata della riperimetrazione (in senso espansivo) attuata con la PSD2 dell’ambito di applicazione del framework armonizzato UE dei servizi di pagamento nel mercato interno e ad individuare il suo nuovo "dark side", quale demarcato dal relativo "negative scope". E' quindi affrontata la "questione" dell’an, del quando e del quomodo dell’applicazione del nuovo framework UE in materia anche ai servizi di pagamento che riguardano le PP.AA., nonché approfondito il tema del corretto trattamento regolamentare di quest'ultimi con riferimento ad alcuni fondamentali aspetti del nuovo framework UE, come quelli del: 1) se e come le convenzioni di tesoreria debbano essere adottate e rese conformi al nuovo quadro giuridico UE; 2) diritto all'accesso on-line da parte di terzi agli speciali "conti di pagamento" costituiti dai "conti di tesoreria"; 3) rapporto PA e proprio Tesoriere, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti delle spese e commissioni dei servizi, dell'applicazione del c.d. surcharge e dei "tempi di esecuzione" massimi di un ordine di pagamento in caso di "mandati" di pagamento.
2020
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1460851
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