La storia dei rapporti italo-russi di fine Ottocento è scandita da eventi che hanno visto i due paesi confrontarsi a distanza, non senza più che ragionevoli pregiudizi. L’unificazione nazionale italiana, avvenuta contestualmente all’editto di emancipazione dei servi della gleba, promulgato dallo zar Alessandro II, crea un clima di entusiasmo fra i liberali e gli intellettuali russi che esaltano il mito risorgimentale italiano declinandolo in tutte le sue sfaccettature. Tale atteggiamento non è però condiviso dall’entourage dello zar convinto che le notizie giunte dall’Italia mettono in seria difficoltà l’impianto monarchico zarista e ne minano la stabilità. L’apertura di sedi diplomatiche, assegnate inizialmente a incaricati d’affari e poi passate sotto diplomatici di carriera, facilita gli scambi di interessi fra i due paesi e predispone a rapporti sempre più improntati alla comprensione e alla cordialità. Tutto ciò avviene fino a quando l’Italia di Crispi finisce nel vortice del colonialismo e la politica italiana comincia ad apparire agli occhi della Russia un degno partner dell’Inghilterra nell’occupazione ‘non pacifica’ dei territori dell’Africa orientale.
Il colonialismo africano, la diplomazia italiana e la Russia zarista nel dibattito politico di fine Ottocento
francesco randazzo
2017
Abstract
La storia dei rapporti italo-russi di fine Ottocento è scandita da eventi che hanno visto i due paesi confrontarsi a distanza, non senza più che ragionevoli pregiudizi. L’unificazione nazionale italiana, avvenuta contestualmente all’editto di emancipazione dei servi della gleba, promulgato dallo zar Alessandro II, crea un clima di entusiasmo fra i liberali e gli intellettuali russi che esaltano il mito risorgimentale italiano declinandolo in tutte le sue sfaccettature. Tale atteggiamento non è però condiviso dall’entourage dello zar convinto che le notizie giunte dall’Italia mettono in seria difficoltà l’impianto monarchico zarista e ne minano la stabilità. L’apertura di sedi diplomatiche, assegnate inizialmente a incaricati d’affari e poi passate sotto diplomatici di carriera, facilita gli scambi di interessi fra i due paesi e predispone a rapporti sempre più improntati alla comprensione e alla cordialità. Tutto ciò avviene fino a quando l’Italia di Crispi finisce nel vortice del colonialismo e la politica italiana comincia ad apparire agli occhi della Russia un degno partner dell’Inghilterra nell’occupazione ‘non pacifica’ dei territori dell’Africa orientale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.