INTRODUZIONE La crescente diffusione del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) e l’inserimento nei LEA generano un bisogno di conoscenze sui modelli organizzativi di prevenzione e contrasto più efficaci. L’OMS riconosce il GAP come una malattia sociale prevenibile, curabile, guaribile; per il DSM5 il GAP è una dipendenza. Basso costo d’accesso, alta diffusione, elevata micro-premialità sono le scelte di mercato che massimizzano i profitti. Molti studi evidenziano la necessità di perseguire una strategia di sanità pubblica nell’analisi e nell’implementazione delle strategie d'intervento. In tale contesto un ruolo fondamentale ha l'integrazione tra il medico di medicina generale (mmg), i servizi specialistici e di prevenzione e i gruppi di autoaiuto, in una rete che sia strumento efficace di Primary Health Care. La ricerca sviluppa un primo approccio alla conoscenza delle caratteristiche della percezione che i mmg hanno del GAP e in particolare dei fattori favorenti e ostacolanti un approccio di rete. METODI Un questionario di 43 item divisi in 9 aree di indagine è stato somministrato a 132 mmg della Regione Umbria. Sono descritti: la rilevanza percepita del fenomeno, il peso di questo nella pratica quotidiana, la capacità di offrire percorsi di rete, l’interesse ad approfondire il tema. RISULTATI Il 61% dei medici ha casi di GAP tra i propri assistiti (media 4 e prevalenza 0.22%), il 17% lo percepisce come un problema molto diffuso. Il 31% ritiene molto importante che si costituisca una rete locale sul GAP. Un terzo dei medici invia i pazienti ai servizi territoriali: psichiatrici (42%), gruppi di autoaiuto (42%). L’81% ritiene poco o nulla adeguati i propri strumenti diagnostici. Il 60% auspica di far parte di una rete. L’82% dichiara di potere finora contare molto poco su una rete a supporto. CONCLUSIONI Sebbene emerga consapevolezza sull’efficacia di un approccio di rete, i mmg evidenziano lacune sia di tipo formativo che organizzativo contro il suo dispiegamento

La percezione del gioco d'azzardo patologico da parte del medico di medicina generale come fattore critico di una strategia di sanità pubblica. Risultati di una ricerca esplorativa

G. Pocetta
Methodology
;
2016

Abstract

INTRODUZIONE La crescente diffusione del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) e l’inserimento nei LEA generano un bisogno di conoscenze sui modelli organizzativi di prevenzione e contrasto più efficaci. L’OMS riconosce il GAP come una malattia sociale prevenibile, curabile, guaribile; per il DSM5 il GAP è una dipendenza. Basso costo d’accesso, alta diffusione, elevata micro-premialità sono le scelte di mercato che massimizzano i profitti. Molti studi evidenziano la necessità di perseguire una strategia di sanità pubblica nell’analisi e nell’implementazione delle strategie d'intervento. In tale contesto un ruolo fondamentale ha l'integrazione tra il medico di medicina generale (mmg), i servizi specialistici e di prevenzione e i gruppi di autoaiuto, in una rete che sia strumento efficace di Primary Health Care. La ricerca sviluppa un primo approccio alla conoscenza delle caratteristiche della percezione che i mmg hanno del GAP e in particolare dei fattori favorenti e ostacolanti un approccio di rete. METODI Un questionario di 43 item divisi in 9 aree di indagine è stato somministrato a 132 mmg della Regione Umbria. Sono descritti: la rilevanza percepita del fenomeno, il peso di questo nella pratica quotidiana, la capacità di offrire percorsi di rete, l’interesse ad approfondire il tema. RISULTATI Il 61% dei medici ha casi di GAP tra i propri assistiti (media 4 e prevalenza 0.22%), il 17% lo percepisce come un problema molto diffuso. Il 31% ritiene molto importante che si costituisca una rete locale sul GAP. Un terzo dei medici invia i pazienti ai servizi territoriali: psichiatrici (42%), gruppi di autoaiuto (42%). L’81% ritiene poco o nulla adeguati i propri strumenti diagnostici. Il 60% auspica di far parte di una rete. L’82% dichiara di potere finora contare molto poco su una rete a supporto. CONCLUSIONI Sebbene emerga consapevolezza sull’efficacia di un approccio di rete, i mmg evidenziano lacune sia di tipo formativo che organizzativo contro il suo dispiegamento
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1462217
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