Scrivere un volume che si occupa di lessico e di comprensione e lo fa non in senso squisitamente tecnico, ma adottando uno sguardo educativo didattico, è senza dubbio operazione difficile. Sapendo che l’esaustività non era possibile, abbiamo cercato di andare a scavare per mettere in relazione la costruzione del patrimonio lessicale e lo sviluppo delle abilità necessarie alla comprensione, con modalità e approcci – su tutti la lettura e la lettura ad alta voce – in grado di facilitarne la conquista. Ci siamo addentrati in un labirinto. Moltissime le dira- mazioni, moltissime le piste possibili. Abbiamo cercato di lasciare qualche segno, qualche traccia che permetta di orientarsi, almeno parzialmente. Le parole fioriscono dalle storie. La comprensione è an- che, ma non soltanto, questione di patrimonio lessicale e di abitudine, allenamento, alla comprensione stessa. La comprensione linguistica non è un processo così linea- re, come ben esprime, nell’esergo, Tullio De Mauro. Ab- bandonando una visione semplificata e semplificante della comprensione è possibile, qui, osservare come da diversi sguardi si possa giungere a una visione maggiormente rea- listica della comprensione, che mette in gioco numerosi e complessi processi, abilità, competenze e conoscenze, non riducibili a una o più formule. Le parole – questo emerge dai contributi – hanno un valore che deriva loro dall’utilizzo che se ne fa e dai significati che siamo in grado, tramite esse, di condividere. Il riconoscimento del diritto dell’altro alla parola è un modo ulteriore per dare valore alle nostre parole e a quelle degli altri (espressione di pensieri, di valori, di identità). La fondatezza e legittimità di un movimento che ci viene richiesto (un “andare verso”) per accedere ai significati dell’altro da noi (che vengono, a loro volta, negoziati attraverso le parole) assegna, a sua volta, un valore alle parole. La necessità che ciascuno possieda un lessico ricco e vario, che acceda facilmente alla comprensione, che si trovino mezzi e strategie per favorire il percorso di tutti in questa direzione appare, dai contributi presenti in questo volume, indifferibile. Che cosa può fare la scuola, ma più in generale il sistema di istruzione, per arricchire il lessico, per supportare lo sviluppo di abilità di comprensione? Coscienti della complessità e della molteplicità di strumenti utilizzabili, qui si sceglie di proporre la lettura, in particolare la lettura ad alta voce, di testi di narrativa da parte dell’insegnante, come strumento capace di contribuire in modo “naturale” allo sviluppo del lessico e delle abilità di comprensione.

Le parole e le storie. Lessico e lettura

Federico Batini
Writing – Original Draft Preparation
;
Simone Giusti
Writing – Original Draft Preparation
;
2020

Abstract

Scrivere un volume che si occupa di lessico e di comprensione e lo fa non in senso squisitamente tecnico, ma adottando uno sguardo educativo didattico, è senza dubbio operazione difficile. Sapendo che l’esaustività non era possibile, abbiamo cercato di andare a scavare per mettere in relazione la costruzione del patrimonio lessicale e lo sviluppo delle abilità necessarie alla comprensione, con modalità e approcci – su tutti la lettura e la lettura ad alta voce – in grado di facilitarne la conquista. Ci siamo addentrati in un labirinto. Moltissime le dira- mazioni, moltissime le piste possibili. Abbiamo cercato di lasciare qualche segno, qualche traccia che permetta di orientarsi, almeno parzialmente. Le parole fioriscono dalle storie. La comprensione è an- che, ma non soltanto, questione di patrimonio lessicale e di abitudine, allenamento, alla comprensione stessa. La comprensione linguistica non è un processo così linea- re, come ben esprime, nell’esergo, Tullio De Mauro. Ab- bandonando una visione semplificata e semplificante della comprensione è possibile, qui, osservare come da diversi sguardi si possa giungere a una visione maggiormente rea- listica della comprensione, che mette in gioco numerosi e complessi processi, abilità, competenze e conoscenze, non riducibili a una o più formule. Le parole – questo emerge dai contributi – hanno un valore che deriva loro dall’utilizzo che se ne fa e dai significati che siamo in grado, tramite esse, di condividere. Il riconoscimento del diritto dell’altro alla parola è un modo ulteriore per dare valore alle nostre parole e a quelle degli altri (espressione di pensieri, di valori, di identità). La fondatezza e legittimità di un movimento che ci viene richiesto (un “andare verso”) per accedere ai significati dell’altro da noi (che vengono, a loro volta, negoziati attraverso le parole) assegna, a sua volta, un valore alle parole. La necessità che ciascuno possieda un lessico ricco e vario, che acceda facilmente alla comprensione, che si trovino mezzi e strategie per favorire il percorso di tutti in questa direzione appare, dai contributi presenti in questo volume, indifferibile. Che cosa può fare la scuola, ma più in generale il sistema di istruzione, per arricchire il lessico, per supportare lo sviluppo di abilità di comprensione? Coscienti della complessità e della molteplicità di strumenti utilizzabili, qui si sceglie di proporre la lettura, in particolare la lettura ad alta voce, di testi di narrativa da parte dell’insegnante, come strumento capace di contribuire in modo “naturale” allo sviluppo del lessico e delle abilità di comprensione.
2020
978-88-09-88536-3
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11391/1472419
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