Il contributo ha lo scopo di evidenziare come la rappresentazione del paesaggio umbro partecipi attivamente alla formazione di un nuovo modo di vedere lo scenario naturale grazie al passaggio sulla via Flaminia di importanti artisti stranieri come Richard Wilson, Joshua Reynolds e Jakob Philipp Hackert, che tra il 1750 e il 1776 realizzarono disegni e dipinti raffiguranti luoghi raramente rappresentati, stabilendone di fatto l'iconografia moderna. La nuova visione scaturisce da un radicale processo di trasformazione avvenuto in sede europea - i cui esiti tuttavia si manifestano in Italia -, attraverso il quale il genere paesaggio acquisì gradualmente un ruolo paritario rispetto agli altri generi pittorici, anche grazie al fondamentale apporto di scritti sull'arte che stabilirono nuove regole e modalità di rappresentazione del paesaggio stesso e della natura.
Wilson, Reynolds e Hackert, il paesaggio umbro nel Settecento tra modernità e tradizione
Silvia Blasio
2020
Abstract
Il contributo ha lo scopo di evidenziare come la rappresentazione del paesaggio umbro partecipi attivamente alla formazione di un nuovo modo di vedere lo scenario naturale grazie al passaggio sulla via Flaminia di importanti artisti stranieri come Richard Wilson, Joshua Reynolds e Jakob Philipp Hackert, che tra il 1750 e il 1776 realizzarono disegni e dipinti raffiguranti luoghi raramente rappresentati, stabilendone di fatto l'iconografia moderna. La nuova visione scaturisce da un radicale processo di trasformazione avvenuto in sede europea - i cui esiti tuttavia si manifestano in Italia -, attraverso il quale il genere paesaggio acquisì gradualmente un ruolo paritario rispetto agli altri generi pittorici, anche grazie al fondamentale apporto di scritti sull'arte che stabilirono nuove regole e modalità di rappresentazione del paesaggio stesso e della natura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.