In riflessioni delle ultime settimane della sua vita Simone Weil scrive: «Il metodo proprio della filosofia consiste nel concepire in modo chia- ro i problemi insolubili nella loro insolubilità, quindi nel contemplarli senz’altro, fissamente, instancabilmente, per anni, senza nessuna speran- za, nell’attesa» 1. Questo metodo, la via che qualifica la filosofia e l’atteg- giamento del filosofo, definisce l’accettazione del «limite», in una pro- spettiva che è l’originale via indicata da Weil insieme platonica e kantia- na, quale condizione del filosofare, e implica un atteggiamento di umiltà: «se ci atteniamo a questo criterio, scrive infatti Weil, ci sono pochi filosofi. Pochi è dire già tanto. Il passaggio al trascendente avviene quando le facol- tà umane – intelligenza, volontà, amore umano – cozzano contro un limite, e l’essere umano resta sulla soglia, al di là della quale non può fare un pas- so, e questo senza lasciarsene distogliere, senza sapere ciò che desidera e teso nell’attesa. È uno stato di estrema umiliazione. Impossibile a chi non è capace di accettare l’umiliazione».
Tra hasard e necessità: l’ontologia weiliana come ricerca di intermediari
MArianelli
2020
Abstract
In riflessioni delle ultime settimane della sua vita Simone Weil scrive: «Il metodo proprio della filosofia consiste nel concepire in modo chia- ro i problemi insolubili nella loro insolubilità, quindi nel contemplarli senz’altro, fissamente, instancabilmente, per anni, senza nessuna speran- za, nell’attesa» 1. Questo metodo, la via che qualifica la filosofia e l’atteg- giamento del filosofo, definisce l’accettazione del «limite», in una pro- spettiva che è l’originale via indicata da Weil insieme platonica e kantia- na, quale condizione del filosofare, e implica un atteggiamento di umiltà: «se ci atteniamo a questo criterio, scrive infatti Weil, ci sono pochi filosofi. Pochi è dire già tanto. Il passaggio al trascendente avviene quando le facol- tà umane – intelligenza, volontà, amore umano – cozzano contro un limite, e l’essere umano resta sulla soglia, al di là della quale non può fare un pas- so, e questo senza lasciarsene distogliere, senza sapere ciò che desidera e teso nell’attesa. È uno stato di estrema umiliazione. Impossibile a chi non è capace di accettare l’umiliazione».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.