Negli ultimi decenni la tartuficoltura è sensibilmente migliorata per alcuni traguardi raggiunti dalla ricerca scientifica: è migliorata la qualità delle piante micorrizate che vengono messe in commercio; sono più chiari i caratteri ecologici e di produttività delle piante tartufigene; sono state approfondite le conoscenze sulle esigenze ambientali richieste dalle diverse specie di tartufo; ciò consente di scegliere la specie di tartufo idonea per l’ambiente di coltivazione; è stato ridotto il periodo improduttivo iniziale di una piantagione tartufigena da 8-9 a 4-5 anni; si iniziano ad avere i primi risultati delle ricerche sulle tecniche di coltivazione delle piante micorrizate dopo la loro collocazione a dimora. Insieme a questi successi scientifici sono emersi nuovi problemi, alcuni dei quali ancora irrisolti: un primo problema consiste nella produzione di tartufi appartenenti a specie diverse da quella coltivata; un problema grave è rappresentato dall’esaurimento precoce dell’attività produttiva di alcune tartufaie: le piantagioni entrano in produzione, forniscono produzioni soddisfacenti per qualche anno e poi si esauriscono; i cambiamenti ambientali e soprattutto l’aumento della siccità e delle temperature estive provocano danni alle piantagioni; sono parzialmente acquisite le tecniche di coltivazione delle piante tartufigene in campo; in Italia non vengono rese note le produzioni delle tartufaie causando problemi legislativi e la mancanza di interesse da parte degli Enti pubblici verso la tartuficoltura. Si auspica che la ricerca scientifica possa risolvere i problemi appena accennati, e altri che probabilmente sorgeranno, al fine di rendere la tartuficoltura un’attività agricola sempre più certa e redditizia.

LA COLTIVAZIONE DEI TARTUFI: GIOIE E DOLORI

BENCIVENGA, Mattia;BACIARELLI FALINI, Leonardo;DI MASSIMO, Gabriella;DONNINI, Domizia
2010

Abstract

Negli ultimi decenni la tartuficoltura è sensibilmente migliorata per alcuni traguardi raggiunti dalla ricerca scientifica: è migliorata la qualità delle piante micorrizate che vengono messe in commercio; sono più chiari i caratteri ecologici e di produttività delle piante tartufigene; sono state approfondite le conoscenze sulle esigenze ambientali richieste dalle diverse specie di tartufo; ciò consente di scegliere la specie di tartufo idonea per l’ambiente di coltivazione; è stato ridotto il periodo improduttivo iniziale di una piantagione tartufigena da 8-9 a 4-5 anni; si iniziano ad avere i primi risultati delle ricerche sulle tecniche di coltivazione delle piante micorrizate dopo la loro collocazione a dimora. Insieme a questi successi scientifici sono emersi nuovi problemi, alcuni dei quali ancora irrisolti: un primo problema consiste nella produzione di tartufi appartenenti a specie diverse da quella coltivata; un problema grave è rappresentato dall’esaurimento precoce dell’attività produttiva di alcune tartufaie: le piantagioni entrano in produzione, forniscono produzioni soddisfacenti per qualche anno e poi si esauriscono; i cambiamenti ambientali e soprattutto l’aumento della siccità e delle temperature estive provocano danni alle piantagioni; sono parzialmente acquisite le tecniche di coltivazione delle piante tartufigene in campo; in Italia non vengono rese note le produzioni delle tartufaie causando problemi legislativi e la mancanza di interesse da parte degli Enti pubblici verso la tartuficoltura. Si auspica che la ricerca scientifica possa risolvere i problemi appena accennati, e altri che probabilmente sorgeranno, al fine di rendere la tartuficoltura un’attività agricola sempre più certa e redditizia.
2010
9788890512209
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