Come specificato dalla norma UNI 11022, le caratteristiche acustiche di una barriera antirumore possono essere classificate in due categorie: - estrinseche, ossia riferite all’opera antirumore installata in un determinato sito; - intrinseche, riferite invece allo specifico prodotto antirumore, indipendentemente dal sito di installazione e dal suo effetto sugli specifici ricettori. La certificazione delle proprietà acustiche intrinseche (fonoisolamento, fonoassor-bimento e proprietà antidiffrattive) di sistemi schermanti per la bonifica di infrastrutture di trasporto è attualmente argomento di grande interesse, sia tecnico-scientifico che economico, anche per effetto di alcune recenti disposizioni di Legge che fanno prevede-re per i prossimi anni ingenti investimenti nel settore della bonifica acustica della rete stradale italiana. Le aziende produttrici di sistemi antirumore sono in genere più interessate alla cono-scenza delle caratteristiche intrinseche che a quelle estrinseche quali la perdita di inser-zione, definita dalla UNI 11022, fortemente dipendente dalle proprietà del sito di instal-lazione, dalle condizioni meteorologiche, dalle modalità di posa in opera e da altri fattori non direttamente riconducibili alla barriera antirumore intesa come “prodotto”. La misura delle proprietà acustiche intrinseche può essere eseguita mediante metodi di laboratorio (secondo le norme UNI EN 1793 parti 1 e 2), che utilizzano un campo so-noro diffuso ottenuto all’interno di una camera riverberante, e metodi in situ (secondo le specifiche tecniche UNI CEN/TS 1793 parti 4 e 5), così detti poiché possono essere uti-lizzati direttamente nel sito di istallazione della barriera o in campi prova appositamente predisposti, in cui è possibile approssimare maggiormente le condizioni reali di funzio-namento di barriere antirumore poste ai lati d’infrastrutture stradali, con un campo sono-ro ad incidenza normale o leggermente obliqua. Attraverso l’utilizzo di un segnale MLS e di opportune tecniche di analisi dei segnali, inoltre, è possibile ottenere un’elevata immunità al rumore di fondo, rendendo possibile l’esecuzione di queste misure anche in presenza di traffico veicolare. Esistono, inoltre, alcuni disciplinari tecnici, sviluppati da Enti gestori di infrastrutture di trasporto, volti a caratterizzare i sistemi antirumore in termini di qualificazione preliminare, accettazione in cantiere e collaudo finale, di cui si riferisce nel seguito.

Strumentazioni e metodologie per misure in campo libero simulato e in opera su barriere acustiche

ASDRUBALI, Francesco;D'ALESSANDRO, FRANCESCO
2008

Abstract

Come specificato dalla norma UNI 11022, le caratteristiche acustiche di una barriera antirumore possono essere classificate in due categorie: - estrinseche, ossia riferite all’opera antirumore installata in un determinato sito; - intrinseche, riferite invece allo specifico prodotto antirumore, indipendentemente dal sito di installazione e dal suo effetto sugli specifici ricettori. La certificazione delle proprietà acustiche intrinseche (fonoisolamento, fonoassor-bimento e proprietà antidiffrattive) di sistemi schermanti per la bonifica di infrastrutture di trasporto è attualmente argomento di grande interesse, sia tecnico-scientifico che economico, anche per effetto di alcune recenti disposizioni di Legge che fanno prevede-re per i prossimi anni ingenti investimenti nel settore della bonifica acustica della rete stradale italiana. Le aziende produttrici di sistemi antirumore sono in genere più interessate alla cono-scenza delle caratteristiche intrinseche che a quelle estrinseche quali la perdita di inser-zione, definita dalla UNI 11022, fortemente dipendente dalle proprietà del sito di instal-lazione, dalle condizioni meteorologiche, dalle modalità di posa in opera e da altri fattori non direttamente riconducibili alla barriera antirumore intesa come “prodotto”. La misura delle proprietà acustiche intrinseche può essere eseguita mediante metodi di laboratorio (secondo le norme UNI EN 1793 parti 1 e 2), che utilizzano un campo so-noro diffuso ottenuto all’interno di una camera riverberante, e metodi in situ (secondo le specifiche tecniche UNI CEN/TS 1793 parti 4 e 5), così detti poiché possono essere uti-lizzati direttamente nel sito di istallazione della barriera o in campi prova appositamente predisposti, in cui è possibile approssimare maggiormente le condizioni reali di funzio-namento di barriere antirumore poste ai lati d’infrastrutture stradali, con un campo sono-ro ad incidenza normale o leggermente obliqua. Attraverso l’utilizzo di un segnale MLS e di opportune tecniche di analisi dei segnali, inoltre, è possibile ottenere un’elevata immunità al rumore di fondo, rendendo possibile l’esecuzione di queste misure anche in presenza di traffico veicolare. Esistono, inoltre, alcuni disciplinari tecnici, sviluppati da Enti gestori di infrastrutture di trasporto, volti a caratterizzare i sistemi antirumore in termini di qualificazione preliminare, accettazione in cantiere e collaudo finale, di cui si riferisce nel seguito.
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